una rosa d'oro

 

     Il ventaglio  

 

Elisabeth  Alexandrine de Bourbon-Condé,
detta Mademoiselle de Sens
J.M.Nattier ( XVII sec.)
Versailles

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Ventaglio di merletto,stecche di tartaruga,oro e zaffiri.
Burano, 1890

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Tra gli oggetti d’arte che nel passato furono d’uso quotidiano il 
ventaglio occupa un posto di una certa importanza che non è legata soltanto alla 
sua funzione primaria.Tuttavia sino ai secoli XIX e XX si trovano poche 
notizie scritte sui ventagli, rari libri sull’argomento e quel che si sa 
proviene da opere letterarie e cataloghi di mostre e d’ aste per lo più 
stranieri; da ciò si desume che la storia del ventaglio abbia fatto una certa 
fatica ad inserirsi nella storia del costume.
Il ventaglio è di origini molto antiche ed ha assunto varie forme nel tempo così 
come ha svolto diverse funzioni. Ciò che resta del passato ha dato origine ad un 
certo collezionismo,ma la manifattura del ventaglio rimane sempre un’arte marginale che interessa pochi.
Tuttavia chi conosce e apprezza i ventagli non solo per la più semplice ed ovvia 
delle loro funzioni che è quella di alleviare il fastidio dell’eccessivo calore 
estivo,sa bene che un ventaglio può essere una piccola opera d’arte capace di 
trasmettere emozioni e di essere una gioia per gli occhi.

 

IL VENTAGLIO : LE SUE FORME, I SUOI USI

Parlando di ventagli , la mente corre sempre alla forma tradizionale che è la 
più conosciuta : una striscia di tessuto o di carta pieghettata sostenuta da 
un’anima di stecche di materiale vario che si può aprire e chiudere.
Ma in realtà esistono altre forme, seppure meno note, che hanno avuto vario 
uso a seconda delle occasioni e dei luoghi.Se vogliamo tornare indietro nel 
tempo e indagare sulle origini di quest’oggetto che oggi è usato sempre 
meno,potremmo scoprire che serviva come segno di potere. In Egitto ,quando si 
voleva sottolineare l’importanza di un funzionario di un certo rilievo,si diceva 
di lui che “reggeva il ventaglio” su qualche alto dignitario del regno e questi,
a sua volta se era importantissimo,poteva anche “ reggere il ventaglio” sul Faraone in persona.
Ma ovviamente non si trattava di ventagli tradizionali bensì di oggetti 
costituiti da piume di pavone e di struzzo,o da fiori e petali di loto,o di 
piante acquatiche,raramente di foglie di palma,legate in cima a lunghi bastoni 
che avevano per lo più funzione puramente esornativa ma talvolta potevano anche 
muovere l’aria intorno al personaggio per il quale venivano portati . I Romani 
avevano i flabelli;anche i Greci usavano oggetti similari durante cerimonie 
civili o religiose.Testimonianze antiche si trovano nelle tombe egizie,in una 
pittura vascolare attica del IV sec .a. C ., in un famoso affresco murale che si 
suole chiamare “le nozze Aldobrandini ”, nell’Oreste di Euripide in cui il Poeta dice 
di Elena che “ si fa vento con delle piume” evidentemente legate insieme mo’ di ventaglio.
I Cristiani adottarono nelle cerimonie religiose flabelli di piume di pavone, 
animale che consideravano segno di immortalità.
Nel Medioevo il ventaglio era già di uso personale,ma lo fu-e restò per molto 
tempo -come privilegio di pochi,di potenti e di ricchi.Nel Duomo di Monza vi è 
memoria del ventaglio della Regina Teodolinda.
Tuttavia l’oggetto conservava in sé ( e forse lo mantiene ancora ) un misto di  profano e liturgico.
A sottolineare l’uso privato giovò molto la ritrattistica femminile, che dal 
sec.XV in poi fece largo impiego del ventaglio com’è oggi per adornare le dame 
le quali o lo tenevano in mano o lo portavano legato alla cintura con catene 
d’oro o nastri. Anche i cavalieri usavano il ventaglio per alleviare il caldo, 
per scacciare gli insetti o per moderare ,pure d’inverno,l’eccessivo calore del camino. 
Né lo disdegnarono suore e prelati.
In Francia si cominciò ad usare nei teatri, sulla scena o in platea, per celare, 
disvelare ,ammiccare e segnalare una vasta gamma di sensazioni e sentimenti che 
si ampliarono man mano che l’uso si moltiplicò e consentì non più soltanto alle 
grandi dame di sfoggiare quello che diventò per ogni donna l’oggetto del desiderio. 
Il Settecento a tal proposto diffuse una sorta di linguaggio mimico del 
ventaglio che poi fu immortalato da Goldoni nell’omonima commedia, tramite il 
quale,senza parole,una donna poteva comunicare una gamma pressocchè infinita di 
espressioni: sfiorando una gota , il seno,aprendo o chiudendo,sollevando o 
posando il ventaglio lentamente o di scatto,indicando,coprendosi il 
volto,soffiandosi impetuosamente o nervosamente o con studiata lentezza,si 
potevano rivelar gioia, agitazione,felicità, gelosia,dispetto, 
disappunto,tristezza,dolore. Se poi, chiuso, lo si batteva sulla mano, sul 
braccio o sulla spalla di qualcuno, il gesto poteva essere interpretato come uno 
scherzoso rimprovero o un ammonimento . 
.

VENTOLE E BANDERUOLE –VENTAGLI DI CARTA


Altri tipi di ventagli furono le ventole,di forma rotonda,ovale, e le 
banderuole,per lo più rettangolari e quadrate. Alla diffusione delle ventole 
molto giovò l’invenzione della stampa nel XVI secolo.Infatti i materiali di cui 
potevano essere fatte le ventole erano la stoffa e la carta, quest’ultima di 
certo meno costosa dei ricami e dei merletti, su cui per altro si potevano 
stampare messaggi e immagini,poesie,canzoni,caricature,che col passar 
del tempo divennero anche veicolo di informazione politica,tanto che i governi 
dei paesi reazionari del XIX secolo in più luoghi le proibirono e la loro vendita crollò. 
Come per molti altri oggetti, il Settecento costituì per il ventaglio un 
momento discriminante di grande contraddizione. Da un 
canto,infatti,l’Enciclopédie offriva splendide tavole disegnate a mano che 
illustravano i vari momenti della costruzione di un ventaglio, dall’altro la 
Rivoluzione Industriale sottolineava che tutto ciò che non poteva essere fatto a 
macchina era destinato a scomparire.
Un altro tipo di ventagli di carta stampata veniva creato frattanto 
nell’800 in Inghilterra per contrastare la produzione cinese che fabbricava 
ventagli di carta di riso a poco prezzo . I ventagli inglesi erano pieghevoli 
come quelli in tessuto ma sulla carta erano stampate immagini floreali. Come 
quelli cinesi non duravano molto e si dovevano ricomprare spesso incrementando 
così la domanda e la produzione, ma costando poco potevano essere acquistati da 
tutte le classi sociali. Ora non c’era più bisogno di un “ventaglista” celebre 
che confezionasse uno per uno ventagli per questa o quella dama:nascevano pure 
ventagli di merletto e tulle fatti a macchina,tagliati e cuciti in serie .Le 
destinatarie di questo tipo di oggetti erano le signore della media e piccola 
borghesia,mentre quelle più ricche si orientavano verso l’acquisto di ventagli 
preziosi che diventavano sempre di più vere e proprie piccole opere d’arte,di 
pittura,di oreficeria,intaglio o ricamo e per il loro valore economico si 
configuravano come un bene di famiglia : del resto accade così ancora oggi. Un 
oggetto del genere, in materiale prezioso,poteva essere un dono di nozze, o per 
un battesimo, ricordava un fausto evento e si ereditava insieme ai gioielli e ad altri oggetti di pregio.
Il ventaglio,però,doveva essere portato per lo più in mano e ciò 
diventava problematico quando gli oggetti da portare erano più d’uno,come la 
borsetta, l’ombrello o il parasole, un mazzolino di fiori.Il ventaglio si prestò 
a più d’una funzione:poteva diventare ombrellino, poteva trasformarsi 
In bouquet o ritornare ad essere un ventaglio .Così avvenne per le spose:
 il mazzolino di fiori si scomponeva facilmente in un ventaglio fiorito durante i matrimoni estivi
Le banderuole erano,come si è detto, dei fogli di carta incollati da un 
lato ad un bastoncino di legno.Per lo più si trovavano in vendita in occasione 
di feste religiose ( avviene così ancora oggi)
Recavano stampata l’immagine del Santo o le preghiere da recitare in suo 
onore. Erano ornate talvolta da frange o nastri multicolori e potevano servire 
anche come primitivo strumento pubblicitario se propagandavano la bontà di 
qualche prodotto durante fiere o mercati . Restavano, per la loro pochezza, 
legate al mondo popolare, e, in ogni modo, facevano la felicità dei bambini d’ogni ceto. 

FUNZIONE POLITICA E SOCIALE DEL VENTAGLIO

La pagina di stoffa o di carta che veniva incollata sulle stecche per 
formare il ventaglio si prestava però anche ad altri usi. Si è già detto che era 
stato veicolo d’informazione politica, ma nell’ Ottocento la pieghettatura 
,aprendosi nei due sensi, celava o manifestava da uno dei lati l’immagine del 
Sovrano che si sarebbe voluto al potere, come i Savoja per l’Italia. Le signore 
che possedevano questo tipo di ventaglio mostravano coraggio e patriottismo e 
sfidavano il pericolo di essere arrestate per collaborazionismo …Durante le 
guerre d’indipendenza e sino alla prima Guerra mondiale ventagli tricolori 
furono venduti durante le campagne di sottoscrizione per aiutare la Croce Rossa 
e i soldati feriti, a cui pure venivano donati in ospedale per alleviare la calura estiva.
Regine e principesse si facevano fotografare col ventaglio in mano, come 
già si erano fatte ritrarre le dame del tempo antico dai pittori. Ma oramai,e 
siamo già nel Novecento, ad usufruire del ventaglio sono le donne di ogni classe 
sociale:l’unica discriminante è ancora e sempre il prezzo dell’oggetto e il suovalore . 


Poi, nel secolo XX nacquero prima i ventilatori, quindi l’aria 
condizionata.La rivista femminile Grazia, riecheggiando una certa mentalità del 
tempo, scriveva nel 1941 che il ventaglio era ormai “…una leziosa stonatura, un 
vano ingombro nell’operosità giornaliera della donna del XX secolo…”.


Oggi,nelle giornate estive particolarmente afose, nei luoghi dove non 
c’è un condizionatore o all’aperto,le giovani donne che non vanno più a 
comperarli chiedono in prestito alle signore d’età il ventaglio che ancora 
portano previdentemente nella borsa.I Turisti che vogliono portare con sé un 
ricordo dei bei panorami d’Italia o di Francia, trovano sulle bancarelle dei 
souvenirs ventagli con l’immagine del Vesuvio, delle rovine romane, di Pompei o 
della laguna di Venezia, la Tour Eiffel o il Ponte sul Tamigi…
Ancora viene regalato una volta l’anno dai giornalisti e dai politici 
un ventaglio ai Presidenti della Camera e del Senato italiani,durante una 
piacevole cerimonia estiva, ufficialmente in segno d’augurio, ma forse per 
significare il desiderio di fugare, con un soffio d’aria, le maldicenze e i 
pettegolezzi che circolano spesso tra i corridoi dei palazzi del potere… 


Un certo collezionismo, abbiamo detto,ricerca ed ama ancora i 
ventagli di pregio;sono oggetti di antiquariato minore,certo più accostabili di 
un quadro o di un argento, e in più hanno la grazia inimitabile dell’autentico 
oggetto antico, che invita a pensare e ad immaginare chi mai l’avrà posseduto, 
come vivesse,come vestisse, in quale occasione ne sia venuto in possesso:
una “tranche de vie “, che offre una emozione sottile e raffinata. 

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