una rosa d'oro

 

     Gli smeraldi   

 

Bracciale in platino,
brillanti di vario taglio e smeraldi africani.
1930- Coll. privata

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LA SCOPERTA,LO SFRUTTAMENTO,LA NATURA GEMMOLOGICA 

I primi giacimenti di smeraldi furono scoperti dagli Egizi forse 3500 anni or sono.
Che cosa abbia fatto comprendere 1500 anni avanti Cristo a chi li aveva trovati per
la prima volta che si trattasse di pietre preziose non è dato sapere,
come non lo è per i diamanti o le altre gemme. Possiamo solo immaginare che le prime pietre,
con il loro colore e la loro capacità di rifrazione della luce del sole,
dovettero affascinare in modo magico e irreversibile coloro che le avevano scoperte
così da spingerli a continuarne la ricerca e a dar vita ad una vera e propria miniera,
quella di Djebel nel Sahara ,in prossimità del Mar Rosso,
nel luogo dove erano stati trovati i primi esemplari .
La miniera fu sfruttata sino alla fine del 1370 d.C., poi gli Arabi,
che allora governavano l’Egitto Settentrionale,poiché non possedevano strumenti
per continuare a scavare ad una maggiore profondità,ritennero che fosse ormai esaurita.
Solo nei primi decenni del 1800 alcuni cercatori francesi provarono a
riprendere il lavoro di scavo,ritrovando per altro strumenti egiziani che
risalivano al 2000 a.C., al tempo della XII dinastia dei Sovrani d’Egitto.
La miniera si diramava attraverso cento pozzi in lunghissime gallerie ancora
praticabili e fornite di un rudimentale ma pur sempre valido sistema di aereazione.
Oggi da quella miniera si estraggono ancora smeraldi ma in quantità minima
rispetto al passato,quando la loro vendita era uno dei cespiti
principali di guadagno per i Faraoni.
Comunque l’antichità non conobbe solo gli smeraldi egiziani :
anzi, nel continente asiatico non circolavano affatto sino a
pochi secoli prima di Cristo, perché l’Asia aveva
gli smeraldi che provenivano dall’India.
Dal punto di vista gemmologico,gli smeraldi sono dei berilli,
ovvero,chimicamente parlando,silicati di berillio e alluminio,
e lo è altrettanto l’acquamarina, altro minerale prezioso della stessa famiglia.
Con la scoperta dell’America,l’attenzione per gli smeraldi si spostò in Colombia,
a Chivor,dove i conquistadores spagnoli sfruttarono diversi pozzi da cui provenivano
i famosi smeraldi degli Incas che avevano destato insieme all’oro la cupidigia
degli Europei e li avevano spinti a saccheggiare ogni oggetto prezioso posseduto
dalle popolazioni precolombiane.
Frattanto in Colombia ,dal sec XVII ai nostri giorni,si realizzava una vera
e propria caccia agli smeraldi,che fece aprire nuove miniere a Cosquez , Mouzo ,
Ghachaia, mentre quella di Chivor si esauriva sfruttata in modo intensivo
e geologicamente scorretto.
Ora anche Mouzo non produce più,ma i suoi smeraldi restano in assoluto i
più belli che si conoscano.Il colore verde di quelli colombiani è il più splendido
che uno smeraldo possa mostrare: la sua bellezza può anche essere,
come per tutte le pietre della stessa natura,leggermente alterata dalla
presenza del così detto “giardino”,che altro non è che un’intrusione,
che può essere costituita da liquido rimasto imprigionato durante il processo di
cristallizzazione della pietra,o da bolle di gas, o da piccole fratture interne
o da altri agenti chimici.
Però, se le intrusioni non sono eccessive, non alterano il valore della pietra il
cui merito precipuo è l’intensità del colore verde brillante;
anzi, talvolta piccoli difetti provano l’autenticità della gemma e la distinguono
dalle infinite possibilità di imitazione che l’uomo ha cercato di realizzare per
sostituire i costosi e sempre più rari esemplari originali.
Nel mondo altri paesi che producono smeraldi sono la Russia,il Brasile,lo Zambia
e lo Zimbabwe: altri paesi ne producono quote insignificanti di qualità inferiore

 

Ornamento da turbante in platino,
diamanti taglio brillante e baguettes,
smeraldo indiano inciso e smeraldo a goccia
-1930-
Appartenuto al Maharaja di Baroda,ora in coll. privata.
 

 

GLI SMERALDI NELLA STORIA 


Dal punto di vista storico gli smeraldi furono sempre le pietre preziose più ambite
dai potenti e dai ricchi, che a volte li preferirono ai diamanti e alle perle.
Come queste furono considerati monete di scambio: chi doveva partire per lunghi viaggi
in terre anche sconosciute, convertiva ogni suo avere in smeraldi (o perle)
che portava nascosti in seno, perché là dove fosse giunto avrebbe potuto venderli
(ovunque se ne conosceva il grande valore ) per vivere.
I sovrani orientali furono tra i primi a ricercarli o a pretenderli in pagamento come
tasse dai propri sudditi:grossi smeraldi ornavano i turbanti dei maharaja indiani ,
degli imperatori persiani o dei sultani turchi.
I re occidentali li fecero indossare alle loro donne, talvolta li incastonarono
nelle loro corone, o, se non avevano il denaro per acquistarli
(cosa che accadeva anche ai re )li affittavano per farli montare sui loro gioielli
magari per il giorno dell’incoronazione , per la visita in qualche paese straniero o per
accogliere qualche personaggio di grande importanza alla loro corte.
Nel Settecento la gioielleria europea fece un grande uso di smeraldi,
che furono applicati ai monili delle dame o incastonati negli oggetti sacri
esposti nelle chiese o negli ex-voto offerti alla Madonna e ai Santi per grazie ricevute.
Una testimonianza notevole di uso degli smeraldi,sia pure di piccola caratura,
nell’oreficeria privata si rinviene in Sicilia, dove non c’era corredo nuziale di
dame o di ricche signore che non comprendesse almeno una “parure” di gioielli
con smeraldi e diamanti,talvolta accompagnati anche dai rubini.Era pure frequente
in quel periodo creare dei “rami fioriti”, cioè degli oggetti d’oro a forma
di ramo dove venivano incastonati diamanti, smeraldi, rubini e che erano usati per
l’arredo domestico o per offerta votiva.
L’Ottocento amò di meno gli smeraldi decretando il successo degli zaffiri e dei diamanti.
Ma la moda dell’Art Nouveau e del Liberty riportò in auge lo smeraldo, e il Novecento
la diffuse ulteriormente in corrispondenza dell’apertura di alcune miniere africane,
che fornivano smeraldi di un colore verde più intenso e chiuso, il così
detto”verde bottiglia” , che si prestava molto alla confezione di collier e
braccialetti guarniti di brillanti.
E mentre il taglio più classico,il così detto “taglio a smeraldo” rettangolare
e sfaccettato lateralmente con gli angoli smussati,restava legato agli smeraldi
colombiani e brasiliani, per lo più quelli africani venivano tagliati in
forma quadrata,detta, dai diamanti con lo stesso taglio, “carrée”.
Oggi gli smeraldi costano,secondo il colore, la caratura, la purezza e
la provenienza,a volte più di un brillante.E’ opportuno,dovendoli comprare,
servirsi di un gioielliere di fiducia per evitare gli acquisti sbagliati.

 

GLI SMERALDI PIU’ FAMOSI

Per la grandezza e l’importanza, fra i più famosi che se ne siano conosciuti,
si ricordano gli smeraldi dei Sovrani dell’Iran, sia quelli inseriti nei gioielli
imperiali o incastonati nel Trono del Pavone, sia quelli ancora non usati
ma facenti parte del Tesoro regio . Altrettanto famosi quelli turchi, tra cui
quello incastonato nel manico di un pugnale appartenuto ad un Sultano e ora
in possesso del Museo Topkapi di Istambul che ne ospita anche altri di grossa caratura.
In America ,nel Museo di Scienze naturali di New York, c’è un esemplare di 632 carati,
un altro ,in un museo del Devonshire,pesa 1384 carati.
Presso la Collezione Coplan di N.Y. c’è il Mogul,218 carati, a forma di piastra,
recante da un lato una incisione floreale, sull’altro una preghiera in arabo.
In Russia,nel 1834,fu trovato un esemplare di 1130 carati, che ora si trova a Mosca
custodito dal Tesoro dello Stato.
Di tanto in tanto qualche mostra permette di ammirare gli
smeraldi più preziosi del mondo.
La bellezza è tale se è consentito apprezzarla attraverso i nostri sensi.
Se riusciamo a vedere queste straordinarie pietre o comunque un bel gioiello
che le contenga,avremo potuto dire di averne goduto pur senza possederle :
infatti,la cosa più importante non è possedere un gioiello,ma poterne vedere
l’immagine ogni volta che lo si desidera.
(Kat.)

 Anello contrarié
in platino,brillante carré,smeraldo africano carré
Italia,1930-Coll.priv.

 

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