una rosa d'oro

La storia e... le piccole storie 


 

 

Martin Van Meytens - Maria Teresa Imperatrice d’Austria

1755 ca - Castello di Schonbrunn - Vienna

 

 

 

L’IMPERATORE E’ DONNA

 

Tra le figure femminili che ottennero il potere e ressero il bastone del comando salendo su un trono altrimenti dedicato ad un uomo, sicuramente Maria Teresa d’Asburgo  fu quella che dovette lottare più a lungo e più duramente per ottenere l’acquisizione di un diritto che il padre, l’Imperatore Carlo VI, aveva già previsto e reso ufficiale con una legge: la Prammatica Sanzione, con la quale stabiliva che, alla sua morte, sul  trono potesse salire, in mancanza di un erede maschio, una donna.

La Prammatica Sanzione era stata emanata nel 1713.

Nel 1717 nasceva, dalle nozze di Carlo VI con Cristina di Brunswick-Wolfenhuttel, la piccola Maria Teresa, ignara del suo futuro destino.

                            

Maria Teresa bambina - 1719

Castello di Schombrun - Vienna.

 

 Cosa eccezionale per i suoi tempi, in cui tutti i matrimoni erano finalizzati a realizzare accordi politici e a mantenere solide alleanze, riuscì a sposare l’uomo di cui si innamorò: Francesco Stefano di Lorena, che in seguito era destinato a diventare Granduca di Toscana, e che non interferì mai nelle decisioni politiche e di governo della sua augusta consorte.

 

Maria Teresa d’Austria e il marito Francesco  I  Stefano

 

Quando aveva compiuto appena ventitre anni, nel 1740 suo padre l’imperatore Carlo VI morì, e sebbene egli avesse previsto, quando la figlia non era neppure nata, che una donna potesse succedergli sul trono, la Prammatica Sanzione non bastò ad evitare che le potenze europee si coalizzassero per impedire che l’Impero d’Austria fosse governato  da Maria Teresa e cercassero di smembrarlo richiedendo il possesso di alcune regioni.

Cominciando dal re di Francia Luigi XV, diversi sovrani avrebbero ben visto la fine dell’Austria come grande potenza: Federico di Prussia pretendeva di impadronirsi della Slesia; Carlo Alberto di Baviera voleva che sul trono salisse la moglie, Maria Amalia, cugina di Maria Teresa; Filippo V di Spagna voleva per sé il Ducato di Milano.

 

UNA GUERRA PER IL TRONO

 

La guerra  di successione austriaca, una delle tante scoppiate per l’acquisizione legittima o illegittima di un trono, durò circa otto anni e si concluse nel 1748 con la pace di Aquisgrana, in seguito alla quale l’Austria veniva privata di alcuni territori (come la Slesia, che andò al sovrano di Prussia) per tacitare i sovrani dissidenti ma, in cambio, Maria Teresa riusciva ad affermare il suo diritto e saliva sul trono, col titolo di “imperatrice dei Romani, regina apostolica d’Ungheria e Boemia, imperatrice d’Austria, Granduchessa di Toscana, Signora del Milanese e del Mantovano”. Anche il suo consorte, Francesco Stefano di Lorena Granduca di Toscana venne nominato Imperatore, col nome di Kaiser Francesco Stefano I: ma egli non volle mai approfittare della sua carica, lasciando le responsabilità di governo alla sua consorte.

 

L’Imperatrice Maria Teresa e il consorte Kaiser Stefano I

 

La giovane imperatrice aveva buone capacità intellettive, era stata educata in vista del fatto che avrebbe dovuto regnare su uno stato multinazionale, oltre al tedesco e all’ungherese conosceva il francese, l’italiano, il latino, lo spagnolo, suonava diversi strumenti e andava a cavallo.

Ma le mancava la pratica dell’amministrazione del potere e il sapersi destreggiare fra le schermaglie politiche in cui i sovrani europei erano maestri. 

Tuttavia Maria Teresa, con la vivacità d’intelletto che la contraddistinse, imparò molto presto l’arte di governo, sebbene diverse guerre si abbattessero su di lei, come la Guerra dei Sette anni, che l’Austria perse nel 1763.

 

UNA POLITICA DI RIFORME

 

Ella riuscì a creare uno stato unitario aggregando mediante una ferrea amministrazione tutti i territori  che componevano il multiforme mosaico dei suoi possedimenti, supportata da una politica economica moderna ed attenta ai fenomeni che si verificavano in campo commerciale e finanziario negli stati europei, con una visione lungimirante che oggi la fa indicare come “la prima Imperatrice di ispirazione europea”. 

Consapevole dei frequenti insuccessi registrati dall’esercito austriaco e della continua minaccia rappresentata dalla Prussia e da altri stati più piccoli che premevano ai suoi confini, Maria Teresa potenziò lo strumento bellico delle sue truppe facendolo divenire un esercito modernamente armato e ottimamente addestrato anche con l’istituzione di un’Accademia militare che portava il suo nome, onde formare la nuova classe dirigente dell’esercito.

 

Maria Teresa col consorte Francesco Stefano di Lorena

e undici dei suoi sedici figli.

 

Dal 1736, anno del suo matrimonio, in poi, Maria Teresa ebbe ben sedici figli, cinque maschi (tra cui il suo successore Giuseppe II e il Granduca Leopoldo di Toscana, che divenne imperatore alla morte del fratello maggiore col nome di Leopoldo II) e undici femmine, tra le quali Maria Antonietta che andò sposa a Luigi XVI di Francia e morì durante la Rivoluzione francese.

Lo straordinario numero di figli fu un altro elemento a suo favore: ella utilizzò i figli e le figlie per fare loro contrarre matrimoni politici che garantissero lunghi periodi di pace all’Austria, neutralizzando le tendenze di alcuni sovrani, come quello di Francia, che avrebbero voluto ridimensionare l’importanza dell’Impero austriaco.

Ciò le meritò il soprannome di “suocera d’Europa”.

Tuttavia, tra le figlie alcune furono molto sfortunate, perché o si ammalarono o morirono presto, come Maria Antonietta, moglie del re di Francia, che condivise la terribile fine del suo consorte, e come Maria Carolina, moglie di Ferdinando di Borbone re di Napoli, che fuggiasca dal regno da cui era stata estromessa col marito da Napoleone, tornò in patria dopo un lungo viaggio per sfuggire al nemico, e dopo non molto tempo concluse la sua infelice esistenza.

                            

Maria Teresa d’Austria - 1762

Castello di Schonbrunn - Vienna

 

Qualche altra figlia si ammalò di vaiolo nero, sopravvisse al male ma col volto sfigurato e, non potendo maritarsi, entrò in convento.  

Del resto, questa “politica dei matrimoni” era ereditaria nell’impero austriaco: infatti era stato proprio Massimiliano I d’Asburgo che aveva detto:”Alii bella gerant, tu, Felix Austria, nube!”, frase che, tradotta concettualmente,intendeva affermare che altri, per ingrandire il loro regno, potevano combattere e conquistare terre, ma alla casa regnante della prospera Austria bastava saper scegliere le mogli (o i mariti) adatti per ampliare i propri possedimenti.

Fedele a quest’affermazione, Massimiliano I sposò nel 1477 la duchessa di Borgogna ultima erede dell’omonimo Ducato e dei Paesi Bassi, che così entrarono a far parte dell’impero austriaco. Il figlio di Massimiliano I, Filippo il “Bello”, sposò Giovanna la “Pazza”, erede del trono di Spagna e delle terre del Nuovo Mondo, le colonie americane che fecero anch’esse parte dell’Impero Asburgico. Infine il nipote Ferdinando sposò la principessa Anna erede dei regni di Boemia e di Ungheria. 

In tre generazioni, nasceva l’impero più grande del mondo, su cui “non tramontava mai il sole”.

Era su questo impero che doveva governare Maria Teresa, anche se ai suoi tempi una parte dei territori europei era stata restituita ai legittimi sovrani, come la Spagna, i Paesi Bassi, le colonie americane, ed altro.

Ma ciò che restava era pur sempre molto, e la capacità di governare di Maria Teresa fu veramente eccezionale, particolarmente per quel tempo. 

Con la Francia peraltro firmò un accordo in cui furono inclusi poi Elisabetta di Russia e il re di Polonia Augusto III per proteggersi da Federico II di Prussia che si era alleato con l’Inghilterra.

 

IL FASCINO DELL’ILLUMINISMO

 

Il suo regno fu caratterizzato da una serie di riforme che consentirono di realizzare una organizzazione allora fra le più moderne del tempo.

 

M.V.Meytens

Maria Teresa d’Asburgo Regina d’Ungheria

1746 - Castello di Schonbrunn - Vienna.

 

Tra l’altro, Maria Teresa fu uno dei primi sovrani che subì il fascino delle idee illuministiche,e, sia pure attraverso il filtro della mentalità austriaca, esse lasciarono in lei un’impronta di laicismo che si rivelò nell’emanazione di alcune leggi che abolivano dei privilegi per la Chiesa, pur essendo l’Imperatrice cattolicissima, e che esclusero i Gesuiti dal circuito dell’istruzione e ne soppressero l’ordine. 

Contemporaneamente, l’attenzione di Maria Teresa si volse alla riforma della scuola, dai primi gradini sino all’università, di cui potenziò le facoltà scientifiche e dell’economia.

Nella sua visione dell’istruzione aperta a tutte le classi sociali, ebbe un’intuizione che contrastava decisamente con quella che era stata una legge non scritta ma valida presso tutti i regnanti: tenere il popolo nell’ignoranza, perché se il popolo non sa, non può neanche ribellarsi. 

Maria Teresa, invece, come scrisse lei medesima, sosteneva che: ”...Il popolo va tolto dall’ignoranza, ad esso va data istruzione al fine di poter migliorare la propria condizione, essere utile a se stesso, allo Stato, alla prosperità della collettività”. 

Era un esempio di dispotismo illuminato, come sostengono alcuni, ma poteva essere l’adesione ad idee nuove che trovavano un’eco profonda nell’animo di una donna che aveva compreso come per avere uno stato moderno e coeso è necessario promuovere la qualità della sua vita, non solo a livello materiale, ma anche a livello sociale e culturale.

 

VIENNA E  SCHONBRUNN

 

Maria Teresa curò anche l’aspetto esteriore del suo regno, e restaurò monumenti e palazzi di molte città, anche al di fuori del territorio austriaco. Volle ristrutturare un luogo che era stato per molto tempo negletto, ma che nel passato aveva visto risplendere le glorie degli imperatori che l’avevano preceduta nei secoli.

Sulle fondamenta di una costruzione del XIII secolo, Massimiliano II aveva fatto elevare un edificio circondato da enormi spazi verdi, con un giardino zoologico e una immensa fagianeria.

 

Il Castello di Schonbrunn - Riproduzione d’epoca

 

L’imperatrice fece ampliare l’esistente e costruire quella che poi fu una vera reggia, e che sotto la direzione dell’architetto Nikolaus Pacassi diventò la sua residenza. 

Si calcola che nel momento del suo maggiore utilizzo e del suo più grande splendore, lo Schloss di Schonbrunn abbia ospitato 1500 persone, tra i regnanti ,la famiglia e la corte, e che siano state aggiunte diverse ali al palazzo per ospitare i figli che nascevano numerosi insieme alla servitù che li accudiva.

 

Schonbrunn - La Grande Galleria

  

Furono chiamati pittori per affrescare pareti e tetti, per creare quadri che riproducessero le fattezze dei sovrani e dei figli, scultori per le statue che ornavano il castello all’interno e all’esterno.

Sale, gallerie, “cabinets” ornati di preziose raccolte e collezioni di oggetti esotici, appartamenti completati da servizi igienici moderni ed efficienti, cosa rara nei castelli reali del tempo, cucine fornite dei ritrovati più  recenti  venivano adottati in nome della modernità e del progresso. 

Il Tiergarten fu animato da bestie rare, per il diletto non solo dei bambini, ma degli adulti, tra cui lo stesso Kaiser Francesco Stefano che era uno studioso di scienze e biologia.

Una “Gloriette” corona il parco circostante, alla sommità di una collinetta dove si estende una vasta distesa d’acqua, quasi un piccolo lago, che risplende al sole e alla luna.

 

La  Gloriette di Schonbrunn

 

Questo miracolo architettonico ospitò per tutta la vita Maria Teresa, e le offrì un ambiente sereno e felice dove vedere crescere e ingrandirsi la famiglia e il suo potere.

 

IL  VOLGER   DEL   TEMPO

 

Nel 1765 moriva il coniuge da lei tanto amato.

 

L’Imperatore Giuseppe II

 figlio di Maria Teresa.

 

Maria Teresa non si perdette d’animo, associò al potere il figlio Giuseppe, che divenne imperatore d’Austria in luogo del padre, ma rimase al suo posto continuando la sua opera di riforme dello stato, che andò unificando sempre più, nel senso che creò delle strutture valide per tutto il territorio, come il Consiglio Segreto, di cui facevano parte rappresentanti di tutte le regioni, la Cancelleria di Corte, che si occupava degli affari all’interno e all’estero dell’Austria, una sorta di ministero della guerra e uno delle finanze.

Era una ristrutturazione totale in chiave moderna di uno stato che fu all’avanguardia nei secoli seguenti, e che previde anche una organizzazione particolare per la Boemia e una per l’Ungheria.

 

LA   LOMBARDIA

 

L’odierno sviluppo della Lombardia, in Italia, prende le mosse proprio dalle riforme di Maria Teresa che era anche imperatrice di alcuni territori dell’Italia del nord.

Milano, capoluogo  della regione lombarda, era il centro di maggior diffusione delle idee illuministiche.

 

Maria Teresa, imperatrice d’Austria

Torino - 1757

 

Aperta alle novità, la città fu il faro della cultura italiana del tempo, con delle iniziative che costituirono delle pietre miliari per il progresso culturale, come l’Accademia dei Pugni e il giornale “Il Caffè”, che prendeva nome dalla bevanda che si andava affermando con successo e che si poteva bere nei locali dello stesso nome, i quali erano anche i luoghi dove la gente si recava per incontrarsi e discutere, con un fecondo scambio di idee che andavano dalla cultura alla politica. 

Nei caffè si potevano incontrare Cesare Beccaria, Alessandro e Pietro Verri, e sulle colonne del giornale scrivevano uomini poi famosi, come il matematico Paolo Frisi, l’archeologo Giovanni Visconti, l’economista Gian Rinaldo Carli.

Nel 1765 quest’ultimo  fu incaricato dal governo austriaco di presiedere il Consiglio Economico di Milano: l’Austria infatti promuoveva lo sviluppo della cultura e favoriva le persone che dimostravano grandi capacità nell’esercizio della propria professione.

Un altro professionista italiano cui venne dato merito per la sua opera fu  l’architetto neo-classico Giuseppe Piermarini, al quale fu richiesto dal Governo austriaco di restaurare il palazzo ducale di Milano e che poi fu anche chiamato in Austria per occuparsi di altri edifici voluti da Maria Teresa.

A Milano progettò, per volere di Maria Teresa, anche il Teatro alla Scala in seguito all’incendio che distrusse nel 1776 il Teatro Ducale e, in seguito, costruì il Palazzo Greppi e il Palazzo Belgioioso.

 

POLITICA  DI  RIFORME

 

Dal punto di vista sociale,Maria Teresa volle smorzare certe eccessive diversità che esistevano tra una classe sociale e l’altra: concesse dei privilegi ai borghesi e degli sgravi ai contadini e ai proprietari terrieri per favorire l’agricoltura, per la quale adottò molti nuovi metodi di coltivazione e di concimazione.

La politica delle riforme si allargava  dunque dallo stato, alla scuola e alla società.

Per ottenere dei buoni risultati Maria Teresa si circondò di fidati collaboratori, che scelse sia tra i borghesi che tra i nobili.

 

Wenzel Anton von Kaunitz - Rietberg

 

Uno tra i suoi più fedeli fu Wenzel Anton von Kaunitz-Rietberg,  Cancelliere nel 1753, che nel 1760 creò il Consiglio di Stato per il disbrigo  degli affari politici dell’Austria e della Boemia, un organismo che aveva anche competenza in fatto di bilancio e di riscossione dei tributi. 

L’imperatrice cercò di dare nuove regole anche ai rapporti tra Stato e Chiesa.

Impose un controllo sull’acquisizione di beni da parte dei monasteri, specialmente in occasione della monacazione delle novizie per le quali si richiedeva una “dote” che veniva consegnata ai conventi e restava in loro perenne proprietà, e proprio per questo pose un limite alle persone che volevano entrare in convento.

Lasciò al figlio Giuseppe il compito di completare le riforme dell’apparato burocratico che avrebbe mantenuto un’impronta indelebile in tutti i paesi su cui regnò, compreso, in Italia, il Lombardo-Veneto.

Ma egli esagerò nel considerare tutti uguali i suoi sudditi, non tenendo conto della diversità della loro origine, cosa che invece la madre aveva sempre rispettato. 

Maria Teresa concluse la sua laboriosa esistenza nel 1780, a soli 63 anni, lasciando nei sudditi un rimpianto che ancora echeggia nel rispetto e nella memoria degli austriaci, che, pur vivendo oggi in una repubblica, non cessano di ricordare  i tempi dell’impero come i più felici che l’Austria abbia mai vissuto. 

 

L’Imperatrice  Maria Teresa d’Austria

 

 By Kate Catà-

               

  

Stemma dell’Impero Austro-ungarico

 

Bibliografia

Franz Herre-L’Impero Austro-ungarico-Rizzoli ed.-1989

P.Lafue-Maria Teresa imperatrice e Regina-Ed.Paoline-

A.Mahan-Maria Teresa-Dall’Oglio ed.-1964

F.Valsecchi-L’assolutismo illuminato in Austria e in Ungheria-Zanichelli-1931

J.P.Bled-Maria Teresa d’Austria-il Mulino-2003

 

Da INTERNET:

AEIOU-Osterreich lexicon- Maria Theresia-

IlPiave-Austria: Maria Teresa che inventò l’Europa moderna-

Web.Tiscali.it/divulgator/storia-“Milano nel Settecento: l’Assolutismo illuminato di Maria Teresa d’Austria.

TuttoVienna-L’ imperatrice Maria Teresa.


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