una rosa d'oro

 

a cura di Kate Catà


Corona imperiale di Stato dei Sovrani inglesi - Londra, 1937

 

“THE CROWN JEWELS”

Chi si reca nella Torre di Londra oggi non vedrà una solenne struttura delegata a funzioni pubbliche o alla triste necessità di fungere da carcere

per personaggi di alto rango, come accadeva nel passato.
La troverà affollata da un numero incalcolabile di visitatori che fanno ordinatamente la coda per visitare la “Casa dei Gioielli della Corona”, una costruzione solida ed antica che fa parte del complesso della Torre, dove per l’appunto sono custoditi con ogni cura gli oggetti che vengono usati durante l’incoronazione dei Sovrani inglesi e che sono anche denominati “Insegne Reali dell’Incoronazione”.

In realtà, questi oggetti non risalgono all’XI secolo, come si potrebbe credere se si pensasse che il primo ad essere incoronato sovrano d’Inghilterra fu Guglielmo il Conquistatore (1066), ma furono rifatti gradatamente dal momento della restaurazione della Monarchia, cioè dal 1661 quando salì al trono Carlo II.



Dirck Stoop- Carlo II si reca in processione al Palazzo di Westminster
per l’Incoronazione - Londra - 1661

Infatti le antiche insegne erano state distrutte o messe in vendita dai seguaci di Cromwell che le consideravano simboli di una “casa reale detestabile”, e lo stesso Cromwell, dopo la condanna a morte di Carlo I, ordinò che l’oro e l’argento di cui erano fatti gli oggetti in metallo venisse fuso e venduto e che il ricavato “andasse a vantaggio del Commonwealth”.

Nel periodo della restaurazione, come si è detto, Carlo II ordinò che si ricostituissero basandosi su elenchi e immagini d’archivio che erano sfuggite alla distruzione.
Il gioielliere reale Sir Robert Viner le fornì al prezzo globale di 12.184 sterline e 2 pence.

In seguito altre insegne reali si aggiunsero a quelle approntate nel XVII secolo.
Una delle caratteristiche degli oggetti preziosi, come le corone, era quella di non ornarli stabilmente con pietre preziose, ma di affittare le pietre in prossimità delle occasioni in cui dovevano essere adoperati e solo per il tempo necessario.

Tuttavia ciò non era un fatto fuor dall’ordinario: era una consuetudine seguita da tutte le corti del tempo, dai nobili e dai ricchi in genere.
Poiché i gioielli della Corona non appartengono ai sovrani ma allo Stato, inutilmente diversi re cercarono di ottenere che le corone fossero ornate stabilmente da pietre preziose.

Ancora oggi alcune corone, prive di pietre, sono esposte nella Casa dei Gioielli o nel Museo di Londra.

 

IL RUOLO DELLE INSEGNE

Sotto il nome di “Insegne Reali” va un certo numero di oggetti, che hanno un preciso ruolo nei vari momenti dell’Incoronazione, la quale da 900 anni si svolge nell’Abbazia di Westminster dove il sovrano si recava prima in processione, oggi in carrozza, partendo dal Palazzo di Buckingham.


Mazza reale decorata con simboli reali e nazionali

 

I sovrani erano circondati da guardie personali, i “Sergeants-at-.Arms”, che recavano le Mazze reali, un tempo armi di protezione, oggi simbolo dell’autorità reale.
Un esempio classico della loro funzione odierna è quella che si esercita nella Camera dei Comuni.
Essa non può svolgere le sue funzioni se una mazza reale non è presente, adagiata su un cuscino sorretto da uno sgabello.

Altre mazze reali sono custodite dalla Camera dei Lord, nell’ufficio del Cancelliere e nella Casa dei Gioielli.

 


Spade dell’Incoronazione

Tra gli oggetti presenti nel gruppo delle Insegne Reali c’erano delle spade.
Tre di esse, e precisamente la”Spada della Giustizia Temporale”, la “Spada della Giustizia Spirituale” e la “Spada della Clemenza” detta anche “la Curtana” , si ritiene possano essere quelle originali, sopravvissute alla distruzione delle altre insegne avvenuta ai tempi di Cromwell perché non erano preziose.

Tra le notizie particolari riguardanti le tre spade, ce n’è una relativa alla punta della Curtana, che è smussata e arrotondata.
Pare che ciò sia dovuto al fatto che la Spada della Clemenza non deve colpire di punta, come la vendetta, ma deve perdonare le altrui colpe inducendo al ravvedimento.
La motivazione si rifà alla leggenda di Ogier il Danese, che per vendicare la morte del figlio voleva uccidere il figlio ed erede di Carlomagno.
Ma un angelo sceso dal cielo spezzò la punta della sua spada dicendo:”La clemenza è meglio della vendetta”.

Le spade vengono portate in processione durante l’Incoronazione sguainate e con la punta in alto.
Altre spade di Stato vengono adoperate durante la funzione, ed hanno tutte il valore simbolico dell’autorità reale.

Un oggetto rituale di non grande importanza è il Bastone di Sant’ Edoardo, sovrastato da un piccolo globo di cui si diceva che contenesse un frammento della croce di Gesù.


Bastone di Sant’Edoardo

Oggetti che non svolgono più la loro funzione sono le “Trombe di Stato”, in numero di sedici, di cui nove, adornate con stendardi damascati di seta rossa, furono realizzate per l’incoronazione della Regina Vittoria.
Le trombe non vengono adoperate più dalla metà del secolo scorso, quando il Duca di Wellington dichiarò sciolto il Corpo dei Trombettieri per motivi economici.

Poiché le imboccature delle trombe erano tenute dai trombettieri come proprietà personale, esse andarono perdute e non possono essere sostituite,ragion per cui gli strumenti non possono essere più suonati.
Per le occasioni ufficiali il Corpo di Cavalleria della Casa Reale fornisce i suoi trombettieri che utilizzano i propri strumenti.

 


Trombe di Stato - Insegne Reali

 

GLI OGGETTI DELL’UNZIONE

Dopo l’ingresso del sovrano nell’Abbazia di Westminster, esso viene presentato ai sudditi e da questi acclamato, quindi recita il giuramento secondo cui governerà i sudditi, difenderà e proteggerà la Chiesa, della quale è il Capo.
Segue poi la funzione della Santa Comunione e la cerimonia dell’Unzione.

Seduto sotto il baldacchino sorretto da quattro cavalieri dell’Ordine della Giarrettiera, il nuovo re viene unto sulle mani, sul petto e sulla testa dall’Arcivescovo di Canterbury.


Ampolla d’oro dell’Incoronazione

L’olio santo con cui viene unto il sovrano viene versato da un’ampolla in un cucchiaio.
Ambedue questi oggetti sono d’oro e molto antichi.

L’Ampolla d’oro, che ha la forma di un’aquila, fu creata nel 1661 per l’incoronazione di Carlo II.
La testa dell’aquila si può svitare, per introdurvi l’olio santo, che poi viene versato fuoriuscendo da un foro praticato nel becco.


Cucchiaio d’oro per l’olio dell’Incoronazione

 

Il Cucchiaio d’oro dell’Incoronazione è probabilmente il pezzo più antico fra tutte le Insegne dell’Incoronazione: si ritiene che sia stato creato per Enrico II o per Riccardo I “Cuor di leone”, incoronato nel 1189.
Serve per versarvi l’olio con cui il sovrano viene unto.

Si sa da notizie ricavate dagli Archivi di Stato che ai tempi di Cromwell fu venduto ad un Ufficiale Guardarobiere di Carlo I, Clement Kynnersley, il quale lo restituì a Carlo II al momento della restaurazione.

GLI ORNAMENTI

Dopo l’Unzione, il nuovo sovrano viene rivestito con abiti regali e ornato di oggetti simbolici e da gioielli ognuno dei quali rappresenta un determinato aspetto del potere e sono considerati “i segni esterni e visibili della Grazia interna e spirituale”.

Gli abiti sono mutati nel tempo, ma i più recenti consistono in una sovratunica o “Dalmatica”, in un mantello o “pallio regale”, in una stola e una fascia a cintura.


Sovratunica e mantello reale dell’Incoronazione

Gli indumenti sono tessuti in filo d’oro e pesano più di 10 kg. –
Anch’essi sono conservati nella Casa dei Gioielli.

Un altro simbolo è costituito dagli Speroni, che rappresentano il rango di Cavaliere e la condotta cavalleresca.
Durante la cerimonia stanno poggiati sull’altare, da cui vengono presi per essere presentati al sovrano e su cui poi vengono rimessi .

Col termine latino “Armille” (il cui significato è ‘bracciali’) vengono indicati due oggetti che furono donati alla Regina Elisabetta II in occasione della sua incoronazione nell’anno 1953.
I bracciali, in oro massiccio a 22 carati, ornati solo con un fermaglio anch’esso in oro a forma di una rosa Tudor, sono stati creati dall’attuale Gioielliere della Corona, Garrard & Co.-


Armille dell’Incoronazione di Elisabetta II - 1953

In ordine d’uso vengono poi i Globi dei Sovrani e gli Anelli dell’Incoronazione.

I Globi sono sfere concave in oro: la più grande è per il Re, la più piccola per la Regina.
Simboleggiano la sovranità cristiana sulla terra perché”il sovrano è anche Capo della Chiesa Anglicana”.
Il Globo del Re, creato per Carlo II, fu ornato con autentiche pietre preziose.

Il Globo della Regina fu creato per la Regina Maria nel 1689 in quanto essa era regina per diritto proprio e non perché moglie di un re.
Esso fu ornato prima con pietre affittate, poi, per metterlo in mostra nella Casa dei Gioielli, con pietre finte.

Oggi il Globo del Sovrano è ornato da più di 600 pietre preziose e perle.


Globo del Re e Globo della Regina

L’Anello del Sovrano è”l’insegna della dignità reale” che il nuovo re porta all’anulare della mano destra.
Quello che si può vedere oggi nella Casa dei Gioielli fu creato nel 1831,come del resto l’Anello della Regina Consorte.
Prima di quella data,gli anelli reali restavano di proprietà dei re.


Anello del Re e Anello della Regina - 1831

Per l’Incoronazione della Regina Vittoria, che aveva dita molto piccole, fu confezionato un anello altrettanto piccolo, destinato dal gioielliere di corte del tempo al dito mignolo della Regina.
Ma per tradizione l’anello doveva andare all’anulare: per infilarglielo nel dito giusto l’Arcivescovo dovette forzarlo, e la Regina scrisse poi che toglierlo le costò molto dolore.

Alla sua morte, Vittoria lasciò in dono alla Corona gli Anelli reali che furono uniti alle altre Insegne Reali della Casa dei Gioielli


Scettro del Sovrano
col diamante Cullinan I

Lo Scettro del Sovrano sovrastato dalla Croce simboleggia il potere temporale del re; esso viene consegnato al nuovo regnante dopo l’Unzione per tenerlo nella mano destra, mentre lo Scettro con la Colomba viene tenuto nella mano sinistra.
Lo Scettro del Sovrano al di sotto della Croce reca in alto la Prima Stella d’Africa (Cullinan I) ovvero il diamante tagliato più grande del mondo, di 530 carati.
Esso fu trovato nella miniera PREMIER in Sud-Africa nel 1905 e prese nome dal presidente della Società Mineraria, Thomas Cullinan.

Quando fu estratto, allo stato grezzo, il diamante pesava 3.106 carati.
Fu donato ad Edoardo VII nel 1907 per il suo sessantaseiesimo compleanno dal Governo del Transvaal e in seguito fu tagliato in nove diamanti maggiori e novantasei minori.

Un’altra delle parti maggiori, la Seconda Stella d’Africa o Cullinan II, è il diamante incastonato sulla parte anteriore della Corona Imperiale di Stato.

Anche se gli scettri che si possono vedere nella Casa dei Gioielli sono stati creati dopo la Restaurazione, l’uso dello scettro nell’incoronazione risale al nono secolo.

LE CORONE


Corona di Sant’Edoardo - 1661 - The Crown Jewels

Gli oggetti più significativi e più affascinanti della Casa dei Gioielli sono senza dubbio le Corone.
Esse sono il vero simbolo del potere reale,l’elemento distintivo del sovrano.

La prima in ordine d’importanza anche se non la più preziosa dal punto di vista del valore venale è la Corona di Sant’Edoardo, del 1661, che è quella che l’Arcivescovo pone sul capo del Sovrano al momento dell’Incoronazione vera e propria.
A questo gesto segue il grido “Dio salvi il Re(o la Regina)” e tutti i nobili con le loro consorti indossano anch’essi le loro corone, suonano le trombe e le campane, e dalla Torre di Londra sparano i cannoni a salve per il saluto al Re.

La Corona di S.Edoardo pesa 2,04 kg., è realizzata in oro, anticamente veniva ornata di pietre preziose affittate per la cerimonia, di pietre finte per esporla con gli altri gioielli della Corona.
Dall’incoronazione della Regina Vittoria a quella di Giorgio V non fu usata. Il re Giorgio V la fece ornare di pietre vere,in numero di 444, ma semi-preziose.

Tuttavia col tempo questa corona fu posta sull’altare,come simbolo, mentre sul capo del sovrano veniva messa la Corona di Stato.


Corona di Giorgio Principe di Galles - 1902

Particolare è stata la funzione della Corona di Giorgio Principe di Galles che la indossò per l’incoronazione del padre Edoardo VII nel 1902.
Quel Principe di Galles divenne poi Giorgio VIII nel 1936, per abdicare poco dopo e divenire Duca di Windsor.

In queste vesti egli, allontanandosi dall’Inghilterra, portò con sé la piccola corona, che fu restituita allo Stato britannico solo alla sua morte nel 1972.


Diadema e Corona di Stato della Regina Maria di Modena - 1685

Sia il Diadema che la Corona di Stato furono adoperati per la Regina Maria II, sovrana per suo diritto oltre che moglie del re.
Attualmente sono ornati con cristalli e perle vere.

Altre corone di regine consorti sono la Corona della Regina Maria moglie del Re Giorgio V (1911) e la Corona della Regina Elisabetta moglie di Re Giorgio VI (1937 ), madre dell’attuale Regina Elisabetta II.

La Corona della Regina Maria contiene circa 2.200 diamanti tra piccoli e grandi.
In origine il diamante centrale era il celebre Koh-i-noor, ora inserito nella Corona della regina Madre Elisabetta e sostituito da un comune cristallo per tenere la Corona in mostra nella Casa dei Gioielli.


Corona della Regina Maria (1911) e Corona
della Regina Madre Elisabetta (1937)

La Corona della Regina Madre Elisabetta è l’unica forgiata in platino.
Contiene 2800 diamanti, molti dei quali prelevati dalla Coroncina della Regina Vittoria.
Come si è detto, ospita il brillante Koh-i-noor ( Montagna di Luce), la cui storia sta tra realtà e leggenda.

UN DIAMANTE PORTATORE DI DISGRAZIE

Si dice infatti che il Koh-i-noor esistesse sin da 3000 anni fa, ma si ritiene ragionevolmente più realistica l’ipotesi che sia stato trovato nel 1655 in India, nella Miniera Kollur della regione di Golconda.
Fu portato dal proprietario della miniera allo Shah Jahan e rimase nelle sue mani sino al 1739 quando passò a Nadir Shah, Re persiano.

La Pietra preziosa seguì poi un itinerario complicato di cui sono incerte le tappe, cambiando padrone più volte, dalla Persia all’Afghanistan per tornare in India, dove nel 1850 fu acquisito dalla Compagnia delle Indie Orientali che ne fece dono alla Regina Vittoria.

Pare che al momento del suo ritrovamento pesasse 787 carati .
Il diamante, puro e luminosissimo, subì però sfortunati tagli,che ne ridussero il peso inutilmente e ne distrussero il valore primigenio.


Sir William Llewellin
Ritratto della Regina Maria - 1911

Infatti fu tagliato prima dal veneziano Hortensio Borgio che lo ridusse a 280 carati, poi fu tagliato ancora da mano ignota, e quando giunse in Inghilterra pesava 186 carati.
Il Principe Alberto, consorte della Regina Vittoria, lo fece tagliare nuovamente nel 1852 perché gli appariva sagomato male, e quest’ultimo intervento lo ridusse a 105,6 carati.

Il diamante, la cui storia porta il segno di violenze e di crudeltà tra uomini,
fu considerato portatore di disgrazie se il suo possessore fosse stato un maschio.
Dal suo arrivo in Inghilterra, perciò, è stato portato sempre da regine regnanti o spose di re.

UNA PICCOLA CORONA PER UNA GRANDE REGINA


Coroncina di diamanti della Regina Vittoria - 1870

Creata nel 1870 per volontà della Regina Vittoria, questa piccola corona, ornata con diamanti presi da una collana preesistente, ebbe una vita breve -41 anni circa- ma intensa.
Essa non fu mai adoperata per un’incoronazione, ma poiché era leggera e facilmente portabile, la Regina la indossava al posto della pesante Corona di Stato anche durante le occasioni più impegnative di carattere ufficiale.

La Coroncina, con i suoi 160 grammi di peso, che potevano anche diventare di meno se si toglievano gli archi laterali per consentire di indossarla quotidianamente solo come un cerchietto, era molto cara alla Sovrana.
Essa fermava il velo vedovile di Vittoria che la Regina non tolse mai dalla morte del consorte Principe Alberto.

Ornata, pur nella sua piccolezza, di ben 1.300 diamanti, la piccola Corona veniva indossata dalla Regina anche per l’inaugurazione dell’Anno Parlamentare.
Pare che a Vittoria non piacesse la Corona Imperiale di Stato perché la trovava inadatta alla sua bassa statura, troppo pesante per le lunghe cerimonie che la lasciavano esausta dopo aver portato circa 2 kg di peso sulla testa per molto tempo, e, infine, perché per averla a disposizione nel momento adatto bisognava affrontare delle lunghe e complesse procedure onde consentirne l’uscita dalla Casa dei Gioielli.


Heinrich von Angeli
-Queen Victoria- 1885

La Coroncina, alla morte della Regina Vittoria, venne posta sulla sua bara ad Osborne House.
In seguito, la piccola corona divenne la preferita della Regina Alessandra, che la indossò molto spesso.

LA CORONA IMPERIALE D’INDIA

La Costituzione inglese proibisce di portare le Insegne Reali fuori dal territorio nazionale, forse per evitare che i Gioielli della Corona possano essere venduti o impegnati in caso di bisogno di fondi economici.

Certamente la proibizione si riferisce ad avvenimenti del passato, quando i sovrani - come avvenne per Carlo II all’inizio della Guerra civile– impegnavano i Gioielli per raccogliere soldi e pagare le truppe.

Perciò, quando Giorgio V nel 1911 si recò alla Corte di Delhi in India in qualità di Imperatore per essere onorato dai Principi indiani, si dovette creare una corona che, fabbricata in Inghilterra da Garrand al costo di 60.000 sterline, fu pagata però dall’Ufficio Indiano.


Corona Imperiale d’India - 1911

La Corona Imperiale d’India, in cui sono incastonati smeraldi,rubini e zaffiri e circa 6.100 diamanti, è una delle più pesanti fra le corone, esclusa la Corona di Stato.
Pesa infatti 920 grammi e fu indossata in quella sola occasione: tornato Giorgio V dall’India, fu consegnata alla Casa dei Gioielli della Corona e mai più fu usata.

Lo stesso Sovrano annotò nel suo diario che il peso della Corona, sopportato per tre ore e mezzo di cerimonia, gli aveva procurato dolori cervicali e molto fastidio: la stessa cosa era accaduta alla Regina Vittoria.

 

LA CORONA IMPERIALE DI STATO

Della Corona Imperiale di Stato abbiamo visto l’immagine anteriore all’inizio di questo discorso illustrativo,ma non si è detto tutto di essa.

Quando il Sovrano viene incoronato, come si è detto, gli viene messa sul capo la Corona di S.Edoardo.
Ma dopo la Comunione, il nuovo re-o la nuova regina – si ritira nella Cappella di S.Edoardo per prepararsi alla processione di chiusura.

Cambia gli abiti e indossa quelli color porpora, in particolare il manto, tiene in mano il Globo e lo Scettro, lascia la Corona di S.Edoardo e viene incoronato con la Corona Imperiale di Stato.

Quella che ora vediamo è l’ultima in ordine di tempo, la decima dopo la Restaurazione del XVII secolo, e fu creata nel 1838 per la Regina Vittoria.
Rimase come era stata ideata per Lei sino al 1953, anno dell’incoronazione di Elisabetta II, in cui furono ribassati gli archetti per renderla meno alta.

Ospita 2.800 diamanti di varia grandezza, ma le pietre più importanti, di cui abbiamo già nominate alcune, hanno un valore storico oltre che venale.
Le pietre sono oggetto di leggende più che di notizie storicamente provate, ma sono certamente gemme adoperate più volte e giunte alla Corona d’Inghilterra attraverso vie strane e diverse, quasi a voler riassumere nella Corona più importante dello Stato le vicende storiche dell’intero Paese e non solo.

Cominciando dalla veduta anteriore, nella Croce di Malta, in alto, è incastonato uno zaffiro antichissimo, che non ha perso la sua meravigliosa trasparenza: si dice che fosse al dito di Edoardo il Confessore quando il suo corpo fu trasferito nell’Abbazia di Westminster da Enrico II nel 1163.

Sotto l’Orbe (la sfera che sorregge la croce) si trovano quattro perle grandi a forma di goccia, conosciute come “Orecchini della Regina Elisabetta I”.
Si ritiene che queste perle o almeno due di esse fossero parte delle sette perle donate dal Papa Clemente VII a Caterina de’ Medici in occasione del suo matrimonio con Enrico II di Francia e poi passate alla nuora di lei, Maria Regina di Scozia, quando sposò il Delfino di Francia – poi Francesco II- nel 1558.

Dopo la condanna a morte di Maria di Scozia, le perle furono vendute ad Elisabetta I nel 1587, e poi, con variazioni frequenti, inserite nelle Corone di Stato in numero di tre o quattro, come attualmente.

Nella croce che si trova sul davanti della Corona è montata una gemma rossa, che, sebbene sia detta “il Rubino del Principe Nero” è uno spinello o un balascio, sulla cui superficie si trovano dei buchi, che forse servivano a reggere precedentemente la pietra in altra sistemazione.
In uno di questi buchi, il più grosso, è stato sistemato a mo’ di chiusura un piccolo rubino vero.


Corona Imperiale di Stato, vista posteriormente,
con lo zaffiro degli Stuart.

Secondo la leggenda, in tempi lontanissimi la pietra era dei Mori che l’avevano portata dall’Oriente.
Passò poi in mano a Don Pedro il Crudele, Re di Castiglia, che lo donò al figlio di Edoardo III d’Inghilterra detto “il Principe Nero” per ringraziarlo di averlo aiutato in battaglia nel 1367.
Entrava così in Inghilterra, e lo ritroviamo nella Corona di Stato, ma non si conoscono bene le altre vicende intermedie.

Sotto al rubino c’è il diamante Cullinan II, di cui si è già parlato, di 317 carati.
E’ il secondo diamante del mondo per grandezza, e talvolta le regine lo uniscono al Cullinan I, formando una spilla che indossano facendo montare le pietre dopo averle fatte togliere dallo Scettro e dalla Corona reali.

Nella parte posteriore della Corona ,in basso, c’è uno zaffiro di 104 carati, detto “lo Zaffiro degli Stuart”, che fu ritrovato nel 1807 tra gli oggetti appartenenti all’ultimo degli Stuart, Enrico Cardinale di York, e inserito nella Corona di Stato nel posto ora occupato dal Cullinan II.

Per tradizione, si ritiene che la pietra fosse incastonata nella corona del Re scozzese Alessandro II e poi passata ad Edoardo I d’Inghilterra.
Altre notizie non provate storicamente dicono che fosse tornata poi agli Stuart in Scozia, da lì in Francia e poi all’ultimo proprietario, il Cardinale Enrico.

ARGENTI E ORI

Nella Casa dei Gioielli, oltre agli oggetti dell’Incoronazione, sono presenti innumerevoli altri oggetti d’oro e d’argento che vengono usati durante cerimonie e occasioni di rilievo.
Sono tutti oggetti di inestimabile valore e con un passato storico di tutto rispetto, che meritano un discorso a parte come un discorso diverso è quello che riguarda gli altri gioielli usati dai sovrani e dalle sovrane d’Inghilterra e che sono di loro proprietà.
Ma anche questa è un’altra storia….

Kate Catà.


Elisabetta II d’Inghilterra con le Insegne Reali nel giorno dell’Incoronazione - 1953

 

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