una rosa d'oro

 

Qualche buon libro,  qualche buon film


 

    Perchè i babbani leggono Harry Potter

Per i libri che parlano di Harry Potter è accaduto tutto insieme :i volumi, quattro,sono andati a ruba,ne è stato tratto un film sollecitato dai lettori prima ancora che i produttori pensassero a realizzarlo,si è messo in moto il solito sistema di sfruttamento del fenomeno-notorietà che ha fatto guadagnare un mucchio di soldi non solo all'autrice ma anche a tutti quelli che in questa operazione hanno avuto una sia pur piccola parte.


Eppure il fenomeno va guardato con altri occhi:ce ne parla un'esperta,che ci illustrerà tutto quel che c'è da sapere sul mondo e sulla figura del giovane mago. 


Ho letto Harry Potter appena è stato pubblicato in Italia. Il primo 
volume, poi il secondo,ho atteso con ansia il terzo e il quarto. E 
poi l’ ho fatto leggere ad altre persone, molte, che l’ hanno fatto 
leggere a figli e ad amici.
Così si è allargata la fama di H.P.: in tutto il mondo all’inizio è 
stato un semplice passaparola.
Ma i pubblicitari sanno molto bene che il sistema di passaparola 
funziona in presenza di un prodotto che ha caratteristiche 
particolari,di un’opera veramente sostanziosa.
Ci sono centinaia di libri che non arrivano al secondo o al terzo 
passaggio. H.P. non ha avuto di questi problemi. Qualcuno ha detto 
che H:P: è un’icona attuale dell’immaginario collettivo.
Vediamo  perché.

Intanto, cos’è quest’opera? Il genere cui si avvicina di più è 
quello della fiaba.
Cosa intendiamo per favole e fiabe?La favola è un breve racconto 
fantastico (come dice Franca Quasimodo in “Favole e fiabe da Esiodo 
a Rodari” ,Palumbo ed.)
Caratterizzato dalla presenza di animali parlanti,di esseri 
inanimati o cose che partecipano alla natura, alle facoltà, alle 
qualità e ai difetti umani e racchiude un insegnamento morale”.
La fiaba invece è un racconto fantastico ricco di elementi magici e 
soprannaturali che ha come protagonista l’uomo ed
ha caratteristiche  ricreative e poetiche.
I confini tra favola e fiaba sono molto sottili.La fiaba secondo la 
distinzione tradizionale, a differenza della favola,è dominata dal 
meraviglioso e dal magicoe oltre che da uomini è popolata da spiriti 
benefici o malefici,come fate, streghe, maghi.
La fiaba è l’evasione che la fantasia si concede sognando interventi 
soprannaturali che finiscono per premiare i buoni con 
ricchezze,potenza, felicità o almeno cibo, buona salute e lunga 
vita.
Le fiabe sono anche una testimonianza di storia umana, della storia 
di popoli diversi,degli usi e delle credenze diverse, che tra il 
fantasioso e il magico si mostrano come documento di precisi momenti 
della vita del passato o del presente.
Caratteristiche costanti della fiaba sono la extratemporalità e la 
extraspazialità,cioè la mancanza assoluta del tempo storico e dello 
spazio concreto in cui le vicende narrate sono inquadrate.
Come genere letterario autonomo,la fiaba, trasmessa oralmente nel 
mondo occidentale era sostanzialmente assente presso i Greci e i 
Romani. Dal ‘600 in poi ebbe autori e momenti di splendore in 
Germania con i Fratelli Grimm, in Danimarca con Handersen, in 
Russia con Puskin,in Italia con Capuana, Collodi,la Deledda e molti 
altri.
Oggi il genere narrativo della favola e della fiaba ha subito 
notevoli mutamenti rispetto al passato ma ha mantenuto il suo valore 
simbolico. Ancor oggi le fiabe offrono l’invito a riflettere sui 
nostri comportamenti, sentimenti, azioni,sui nostri pregi e difetti 
anche più nascosti.





Ci si potrebbe chiedere: ma in un’era tecnologica e legata all’uso 
di sistemi
computerizzati qual è la nostra che peso effettivo può avere la 
lettura della fiaba? Un peso notevole, a giudicare dal bisogno di 
fantasia.
Le statistiche dicono che la gente legge poco,che gli italiani 
leggono poco e che gli adolescenti leggono ancora meno.
I colpevoli individuati per questa carenza di lettura sono la 
televisione,i videogiochi, il computer in genere.
Un’analisi meno superficiale,che comunque non faremo qui ed ora, ci 
induce a credere che le variabili in gioco sono molte di più e tra 
esse c’è, fondamentale, l’educazione alla lettura,materia non del 
tutto assente nel vocabolario della classe docente ma ancora 
impostata sugli aspetti tecnico-formali della lettura,e, ancora, 
l’offerta di letture veramente trascinanti.
Perché in tutti gli uomini e le donne, e a maggior ragione negli 
adolescenti,c’è un fortissimo bisogno di fantasia. E solo la lettura 
dà spazio di crescita e soddisfazione a tale bisogno.


Perché dunque Harry Potter ha tanta fortuna?Perché qui la fantasia è 
sovrana.Perché la Rowling cattura il lettore in un mondo reale e lo 
trasporta in uno parallelo .Harry appartiene al nostro mondo, quello 
dei babbani, ma è un mago nell’altro. E lì,nel mondo di 
Hogwarths,della scuola di magia,si sviluppa il fantastico con tutti 
gli ingredienti più incredibili che da esso derivano.
Ciò che esiste di là,di qua non è nemmeno pensabile,in quanto a 
mostri,figure magiche,elementi della natura e della magia 
utilizzabili .L’unico dato assolutamente identico nei due mondi è la 
lotta tra il bene e il male.
I buoni e i cattivi esistono dovunque .E diventano in Harry Potter 
la chiave di volta per tutta la trama. Non c’è dubbio che dietro il 
racconto c’è una volontà di edificazione morale che presuppone il 
soccorso ai deboli, la punizione dei malvagi,
la condanna dei vizi,l’elogio della virtù,il trionfo dell’amore.In 
questo c’è un sapiente miscuglio da parte della Rowling di 
tradizione e invenzione. Ma la contrapposizione bene/male non è 
sempre totale e diretta.Ci sono molte sfumature nei personaggi che 
ce li rendono veri,vicini a noi e alle nostre debolezze così come ai 
nostri valori e ai nostri principi. (Kowancina) 

    

 


I PERSONAGGI DI HARRY POTTER


I personaggi nelle molteplici avventure di Harry sono 
tantissimi,ogni libro ne inserisce di nuovi su una griglia già 
predisposta dall’autrice.Alcuni di essi sono però fondamentali e 
compongono sin dall’inizio il mondo vitale di Harry definendo nel 
contempo i contesti, gli stili di vita, gli stereotipi culturali con 
i quali il giovane Potter,e tutti noi, interagiamo.
I Dursley ,per esempio,sono la famiglia residua di Harry. La zia 
Petunia,lo zio Vernon il cugino Dudley ,presso i quali Harry si 
trova costretto a vivere, sono un classico esempio di famiglia 
borghese con i limiti più inaccettabili,tipo una eccessiva 
propensione al consumismo per quanto riguarda il figlio 
prediletto,e,per contro,all’avarizia, all’egoismo, al “perbenismo” 
per tutto quanto attiene al nipote.
I Weasley ,invece, sono la famiglia che Harry vorrebbe,dove la 
mamma fa la mamma e la presenza del calore familiare è testimoniata 
dalla liberalità e dai buoni principi con cui sono educati i figli. 
Albus Silente è il tutor per eccellenza,il mago saggio che 
interviene poco e osserva molto.La sua è la forza della sapienza 
condita da una buona dose di ironia e di dissacrazione.Presente 
accanto ad Harry nei momenti di difficoltà con le sue poche battute 
e con un agire moderato teso più a fare riflettere Harry ,al dargli 
occasione di dar prova di se stesso,piuttosto che a risolvere i 
problemi per lui o insieme a lui.
Draco Malfoy è il compagno di scuola in cui l’arroganza e la 
maleducazione sono associate al potere e alla fama della famiglia 
cui appartiene .Una fama al negativo che dice come spesso il male 
sia un patrimonio che si eredita come i beni materiali ed è tutta 
da scoprire nei libri su H.P. la possibilità di liberarsi di tale eredità.

Hagrid, il gigante buono e profondamente ignorante, rappresenta 
quella fiducia un po’ cieca nel bene che solo le anime ingenue posseggono. 
E poi ci sono gli amici di Harry: Ron ed Hermione, rappresentazione 
fedele del concetto di amicizia, di dedizione, di condivisione delle 
giuste cause ,dell”uno per tutti e tutti per uno”, del “quel che è 
mio è tuo” e così via.. Harry non potrebbe vivere le sue avventure 
senza questi amici che sono corolla ai suoi pensieri e alle sue azioni.
Infine, Voldemort : il male annientato dalla forza dell’amore .Il 
mago cattivo,la forza oscura che permea di sé anche tanti altri 
personaggi,che si insinua e muta chi non è saldamente ancorato al bene.
Una cosa fondamentale nella storia del maghetto Potter è il 
Quidditch :lo sport dei maghi, che si gioca con quattro palle a 
bordo delle scope volanti e in squadra. L’importanza dello 
sport,dell’agone,la crescita attraverso il confronto sportivo,il 
misurarsi con le proprie capacità sono tutti temi cari ai pedagoghi 
sin dall’epoca dei Greci e anche nel mondo della magia si impara 
tanto in questo modo.(Kov.) 

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