una rosa d'oro

 

 

 

         

 

 

 

 

 

Il primo pasto della giornata è sempre il più gradito: ogni popolo lo celebra in varie maniere, ma rimane in esso, quale che sia la liturgia adottata da una gente o dall’altra, una vaga traccia dell’antico sacrificio che gli uomini primitivi facevano al Sole, il dio che al mattino illuminava con la sua luce la Terra e la riscaldava con i suoi raggi.

Anticamente il sorgere dell’astro divino veniva salutato con libagioni di latte misto a miele, con offerte di cibo ricavato dai frutti della campagna, come spighe di grano o focacce di frumento grossolanamente tritato.

 

 

Poi, col passare del tempo, l’uomo cominciò a condividere l’offerta mattutina consumando anch’egli parte di ciò che donava al dio.

Fu così che, traendo dal cibo, assunto dopo una notte di digiuno, nuova forza ed energia, si attribuì al Sole e al momento del suo sorgere la magica funzione di infondere nel cibo la capacità di affrontare la fatica di una giornata lavorativa, e la prima colazione divenne un rito universalmente accettato e riconosciuto come uno dei tre pasti principali del giorno su tutta la terra.

Oggi la prima colazione si assume per lo più in casa, abbastanza spesso al bar, prima di recarsi a scuola o al lavoro.

Ogni stato, ogni regione e persino ogni città o paese rivendica le sue tradizioni e i suoi usi, determinati anche dai prodotti del territorio, dal clima, a volte dagli influssi esercitati dagli eventi storici. 

Tuttavia, tra le formule più accettate nel mondo, ve ne sono alcune, che si sono affermate come le più conosciute e adottate su aree abbastanza vaste,  e che possono essere considerate ormai dei modelli caratteristici e universalmente noti.

 

Abbott Fuller Graves - Prima colazione in giardino

 

Esse sono:

-il “Breakfast” all’inglese

-la prima colazione all’americana

-la prima colazione “continentale” all’europea

-la prima colazione all’italiana.

Cercheremo di illustrarle brevemente, non senza fare riferimento alle abitudini di altri caratteristici esempi di colazione mattutina, che denotano la diversità delle abitudini dei popoli della Terra.

 

 

   BREAKFAST ALL'INGLESE  

 

Il “breakfast” all’inglese è, sicuramente, tra i tipi di colazioni di cui parleremo, uno dei più ricchi e più calorici.

Lo considereremo parallelamente alla prima colazione irlandese, poiché con essa ha molti punti di contatto.

Il termine deriva dal verbo “to break”= interrompere, e ”fast”= digiuno. Pare che risalga alla fine del 1600 e che si riferisca al primo pasto che si consumava dopo il digiuno notturno determinato dal sonno.

La sua storia non è molto antica e si può arguire che la composizione del “menu” si sia andata arricchendo nel tempo.

In realtà, nei giorni lavorativi della settimana in Inghilterra e in Irlanda la prima colazione era costituita solo da una tazza di tè accompagnata da un po’ di porridge (una sorta di polenta ottenuta facendo cuocere nel latte o nell’acqua della farina di avena): si riservava solo ai giorni del sabato e della domenica, nonché alle festività, la consumazione di un breakfast più complesso.

 

Breakfast all’inglese: uova strapazzate, bacon, salsiccia, fagioli,

funghi fritti, black pudding, pane fritto, pomodoro fritto.

 

Già il dizionario inglese di E. Cobham–Brewer, pubblicato in Inghilterra nel 1898, descrive il breakfast chiamandolo “colazione scozzese” e definendolo come “un tipo di pasto considerevole in cui si possono al mattino consumare una serie di cose buone da mangiare e da bere”.

 

Colazione all’inglese:

uova fritte col bacon, salsicce, funghi fritti e succo d’arancia

 

In realtà durante un breakfast  può essere oggi offerta e consumata una quantità pressoché indescrivibile di preparazioni, che cambia di regione in regione, di città in città.

Tuttavia vi sono dei punti fermi dai quali non si può prescindere.

Tali sono le uova al bacon, le salsicce, le patate fritte, i fagioli infornati o in umido, il pane  fritto o tostato, il burro salato, la marmellata o la gelatina di frutta e, naturalmente ,una o più tazze di tè.

Gli “optionals”, invece, possono essere i funghi fritti, le patate “rosti ”, il pomodoro a fette, fritto o passato sulla griglia, le uova mollette  o strapazzate.

In Irlanda, ad esempio, si aggiungono anche  il “black pudding”, una sorta di salsiccia dolce, fatta con carne e sangue di maiale, simile al nostro “sanguinaccio”, che dopo la cottura si presenta tutta nera, o il “withe pudding”, confezionato con carne di suino e farina d’avena, e le aringhe affumicate.

 

Uova “mollette” su crostoni di pane abbrustolito

 

Alternativa all’uovo fritto sono le uova “mollette” e le uova strapazzate. Le prime  cuociono nell’acqua bollente per qualche minuto, poi si servono quando il bianco si è rappreso ma il rosso, all’interno, rimane liquido. Le uova strapazzate, invece, cuociono in padella con l’aggiunta di burro, crema o latte, e devono essere rimescolate con una forchetta o una frusta  così da raggiungere una consistenza cremosa.

Nella Scozia, per esempio, e in India gli Inglesi consumano -ormai  sempre più raramente- anche il “kedgeree”, che è una preparazione a base di scaglie di pesce (haddock affumicato), riso bollito, uova e burro, che veniva preparato per le truppe scozzesi durante l’epoca vittoriana e che fu adottato dalla cucina indiana che vi unì il curry e il coriandolo e ne trasse un piatto popolare che ancora oggi viene apprezzato.

 

 Kedgeree

 

Dall’India la ricetta del kedgeree tornò in Inghilterra, e vi è traccia del suo uso in un libro di cucina del 1790.

La lista delle preparazioni è molto abbondante e varia da regione in regione del Regno Unito e del Commonwealth, ma sostanzialmente è costituita da cibi molto proteici, ricchi di grassi e di zuccheri, come d’altro canto si addice ad un territorio dal clima piuttosto rigido.

 

Breakfast irlandese: uova, bacon, salsicce, funghi e pane fritto.

 

La bevanda sovrana, che accompagna tutte le portate e che ricompare più volte poi nella giornata degli Inglesi, è il tè, ma non mancano i succhi di frutta, il latte al cioccolato, e, per chi comincia a bere alcolici a prima mattina, una birra leggera. Secondo gli usi europei, oggi, si beve anche molto caffè.

Ecco una lista delle portate più consuete, di qualcuna delle quali daremo la ricetta:

-Eggs on the bacon (uova al bacon)

-Uova strapazzate

-Salsicce -o wursteln – arrostite

-Fagioli in umido

-Formaggi affettati assortiti (Stilton, Chester,etc.)

-Prosciutto cotto affumicato

-Salmone affumicato

-Aringa affumicata

-French frites (patate fritte)

-Burro salato

-Omelettes imbottite (di prosciutto, funghi, gamberi, spinaci, etc.)

-Toasts (pane tostato, semplice o imbottito di prosciutto e formaggio)

-Pane fritto

-Frutta fresca, marmellate e gelatine

 

 

-EGGS  ON  THE  BACON -FRENCH FRITES

 

Condivisa ormai con  gli U.S.A. che l’hanno arricchita di altri contorni,questa preparazione è   costituita da uova fritte al tegamino con un po’ di burro o di strutto, condite con sale e pepe macinato, fettine di pancetta affumicata (bacon) abbrustolita o girata per qualche minuto sul fuoco in una padella inaderente. Per friggere un uovo facendo rapprendere il bianco e lasciando il rosso liquido, è necessario rompere il guscio in due parti uguali, trattenendo il rosso e lasciando scolare nella padella il bianco. Solo dopo che il bianco si sarà rappreso, dorandosi leggermente sui bordi, si farà scivolare al centro di esso il rosso, stando attenti a non romperlo. Dopo un minuto di cottura, salare, pepare e servire, con le striscioline di bacon arrostito.

Generalmente si calcola un uovo a testa, accompagnato da tre o quattro strisce di bacon. Alle uova col bacon si possono sostituire le uova strapazzate .

Il contorno ideale è costituito dalle patate fritte tagliate a bastoncino, che nel nome tradiscono l’origine: infatti vengono dette “french”, francesi, e gli americani le ricoprono di “tomato sauce”, la piccante salsa di pomodoro, che ora anche gli inglesi mostrano di gradire.

 

 

SALSICCE  ARROSTITE CON FAGIOLI IN UMIDO

Di salsicce ne esiste un’infinità. Quelle che originariamente erano incluse nel breakfast sino agli inizi del ’900 erano le tradizionali, ottenute riempiendo di carne di maiale -o di maiale e vitello- le budella di maiale o di bue  per ottenerne un tipo che si poteva arrostire o cuocere al forno e in tegame.

 

Salsicce arrostite

 

In seguito il gusto americano fu influenzato dalle salsicce importate dagli emigranti tedeschi (wursteln), più morbide e leggere, di cui imbottirono anche i panini creando i famosi “hot-dog”.

Alle salsicce, comunque, si uniscono i fagioli, del tipo che in Italia si chiamano “borlotti”, che vengono cucinati o in umido con l’aggiunta di salsa di pomodoro, o al forno con aggiunta di acqua, sale e pepe.

 

Wursteln lessati in acqua

 

 

OMELETTES  RIPIENE

 

La classica frittata, conosciuta meglio col nome francese di “omelette”, è la base per le omelettes ripiene.

Dopo aver battuto con la forchetta il numero di uova desiderato -di solito due per ogni  porzione- con l’aggiunta di formaggio grattugiato, sale e pepe, si versa il composto in una padella inaderente appena unta d’olio o burro, si lascia dorare, si adagia su una metà dell’omelette un ripieno a piacere -che può essere costituito da prosciutto, formaggio, pomodoro, asparagi, spinaci o altro- e si ripiega l’altra metà della frittata sul composto in modo da lasciar intravedere il ripieno.

Si lascia cuocere ancora un po’ per consentire agli ingredienti di amalgamarsi e fare finire di solidificare le uova, quindi si serve caldo.

 

Omelette ripiena

 

Sul breakfast all’Inglese le opinioni odierne sono contrastanti: c’è chi, come lo scrittore Somerset Maugham, ritiene che “..l’unico modo di mangiare bene in Inghilterra è consumare un abbondante breakfast tre volte al giorno...”, e chi, invece, accusa la prima colazione della mattina di appesantire il corpo con un numero insostenibile di calorie.

Di fatto, oggi molte delle preparazioni classiche del breakfast sono state sostituite  da alimenti più leggeri, come lo yogourth, i fiocchi d’avena o di cereali già pronti col latte freddo, fette biscottate, qualche uovo sodo, budino di limone e altri prodotti industriali di scarso valore calorico.

Tuttavia, il classico breakfast all’inglese fa parte del menu  dei migliori alberghi internazionali e inglesi, dove un turista che si rispetti si aspetta di averlo servito al mattino per sentirsi veramente immerso nella realtà della “English way of life”.

 

 

    LA PRIMA COLAZIONE ALL ’AMERICANA  

 

L’innumerevole varietà di portate che si riscontra nella prima colazione degli U.S.A. e del Canada trova giustificazione nella composizione multietnica del popolo che la consuma.

Come si sa, infatti, il ”melting pot” di cui è costituita la popolazione dell’America del Nord (Messico escluso) ha la provenienza più varia possibile, alla cui base c’è una matrice inglese, su cui però si stratificarono gruppi di emigrati provenienti da tutta l’Europa e non solo.

Pertanto, nell’offerta di cibo, da una parte all’altra degli U.S.A. e del Canada, si può trovar di tutto, ed ogni componente della lista  ha una provenienza diversa, tuttavia ormai universalmente conosciuta anche se non accettata ovunque allo stesso modo, dal porridge, alle uova col bacon, alle salsicce e alle patate fritte.

 

Grits con uova fritte

 

Si troveranno anche pancakes, waffles, bagels, French toasts, cereali con il latte freddo, muffins inglesi, pasticceria, torta di mele, bistecche con un uovo fritto sopra, yogourth, grits (una specie di porridge o polenta, fatta con farina di granoturco macinata grossolanamente e cotta col latte, di origine amerindica), prosciutto di campagna, accompagnati da caffè, tè, latte e succhi di frutta.

Tra gli alimenti sopra citati, uno è ancora oggi senza dubbio tra le preparazioni che vengono quotidianamente consumate da per tutto in U.S.A.

Parliamo dei “pancakes”, frittelle simili alle crépes, che si ottengono facendo una pastella piuttosto liquida con farina, uova, latte, un po’ di lievito e un pizzico di sale.

 

 

PANCAKES

 

Oggi il prodotto per fare i pancakes è venduto già pronto, ma forse nel nostro paese non si trova con facilità.

Gli ingredienti e le dosi per farli sono questi:

-2 uova

-125 gr di farina doppio 0

-250 gr di latte

-un pizzico di lievito artificiale.

 

Pancakes

 

Disporre in un contenitore la farina e unirvi il lievito, battere le uova col latte, con l’aggiunta di un pizzico di sale, quindi versare l’amalgama sulla farina e rimescolare sino a completo assorbimento, cercando di non lasciare grumi.

 

Si versano quindi in una padella inaderente posta su fuoco medio e appena unta di burro poche cucchiaiate  per volta di pastella, inclinando il contenitore così da ottenere un disco di circa 9 o 10 cm di diametro, che non deve gonfiare, ma che cuocendo si ricopre di bollicine. Quando la crespella è dorata o quasi bruna si può servire con l’aggiunta di solo zucchero, o, come si fa particolarmente in U.S.A, dello sciroppo d’acero.

 

 

YORKSHIRE PUDDINGS

 

Questa preparazione è originaria dello Yorkshire, ma si diffuse già agli inizi del XVIII secolo per tutta l’America settentrionale, Messico escluso.

Si tratta di piccoli  budini che vengono infornati versando l’impasto di cui sono costituiti in teglie particolari divise in tante piccole conche, e, quando i puddings sono cotti, si servono tradizionalmente irrorati di sugo di carne arrosto, tant’è che solitamente fanno parte, come contorno, dei piatti di carne serviti durante il pranzo della domenica, certamente il più importante della settimana.

 

Yorkshire puddings

 

Gli Yorkshire puddings possono essere anche dolci, e in tal caso all’impasto di base si uniscono canditi ed uva passa, e si possono spolverare di zucchero a velo.

In un caso o nell’altro, essi possono far parte del breakfast.

 

Ecco la ricetta:

-125 gr di farina bianca

-250 gr di latte

-un pizzico di sale e pepe

-un cucchiaino di lievito artificiale.

(Qualora si vogliano fare dolci, si aggiunga un cucchiaio di uva passa e uno di canditi e si elimini il pepe. Una volta cotti possono, se si vuole, essere spolverati di zucchero a velo.)

Disporre la farina in un recipiente e unire il lievito. Battere le uova col latte e versare il composto nel recipiente con la farina, come quando si fa la pastella per i pancakes.

Usare una forchetta per amalgamare gli ingredienti e non fare rimanere dei grumi. Battendo è opportuno cercare di fare entrare nell’impasto quanta più aria possibile.

Preriscaldare il forno a 220/230 °, fare lievitare l’impasto in luogo tiepido per mezz’ora circa.

Porre in ogni cavità dell’apposita teglia un pezzetto di lardo, introdurre la teglia nel forno caldo per fare sciogliere il grasso, poi estrarla e versare in ogni incavo qualche cucchiaiata del composto, senza riempire troppo o troppo poco le formine altrimenti i puddings non si gonfieranno.

Infornare e controllare dopo 20 minuti. Possono cuocere sino a 30 minuti, ma è meglio pungerne uno con uno stecco sottile di legno per assicurarsi che siano asciutti all’interno.

Servire tiepidi col sugo dell’arrosto.

 

 

QUALCHE  GIUDIZIO  CRITICO

SULLA  COLAZIONE  ALL’AMERICANA

 

La storia ufficiale della prima colazione americana narra che nel 1920 Edward Bernays, produttore di “bacon”, ossia di pancetta affumicata, dopo un viaggio in Inghilterra dove constatò l’uso  quotidiano che se ne faceva, volendo fare pubblicità al suo prodotto, fece condurre da alcuni esperti un’indagine per dimostrare la necessità e l’opportunità di consumare un’abbondante e salutare prima colazione, propagandando sopra tutto il “bacon con le uova”.

Affermatosi questo concetto, venne di moda in tutti gli States  consumare un’abbondante prima colazione particolarmente nel week-end, che fu detta “colazione della domenica”, perché nei giorni festivi non si lavora e si può rimanere più a lungo a tavola per apprezzare la bontà e l’abbondanza dell’offerta del cibo.

 

Prima colazione all’americana:

pomodori fritti, uova col bacon, funghi fritti.

 

Fu così che ogni regione, ogni città e ogni gruppo etnico aggiunse alle uova col bacon qualche cibo particolarmente gradito, come le salsicce, il prosciutto, le fette d’arrosto con le uova fritte, i fiocchi d’avena o di mais, i toasts, i pomodori fritti o grigliati, i funghi fritti, le patate fritte, i fagioli infornati o stufati, e un’infinita quantità di preparazioni.

Ma, come in Inghilterra si privilegiano le uova col bacon, così negli U.S.A. non possono mancare  nella prima colazione dei giorni lavorativi i pancakes con lo sciroppo d’acero o i fiocchi d’avena nel latte freddo.

Tuttavia, poiché molti dei cibi componenti del breakfast americano sono fritti, ciò  di recente ha attirato l’attenzione dei salutisti che hanno accusato la prima colazione di essere un vero e proprio killer, se è consumata ogni giorno nella sua interezza.

 

Si tratta infatti di 3000/4000 calorie assunte in un pasto solo, che generano un’obesità sempre più diffusa.

Per questo motivo ora il gusto e le scelte degli americani si stanno orientando verso cibi più leggeri che l’industria alimentare fornisce già pronti dopo averne calcolato con attenzione il numero delle calorie.

 

 

   LA PRIMA COLAZIONE CONTINENTALE  

ALL’EUROPEA

 

Prima colazione continentale: cioccolata calda, brioches,

croissants, panini, burro, marmellata, miele, tè, succo di frutta.

 

La prima colazione continentale, detta anche all’europea -per distinguerla da quella  americana- può essere veramente, se è servita per esempio in un hotel “cinque stelle” o... più, la concretizzazione di ciò che nell’età in cui viviamo si può intendere per  una vera e propria orgia di immagini e di sapori!

Precisiamo  anzitutto che questo tipo di colazione, come del resto le due precedenti, muta a seconda dei luoghi, perché anch’essa risente delle varianti dovute alla tradizione e all’offerta locale delle materie prime necessarie a confezionare determinate preparazioni.

Le caratteristiche fondamentali  della colazione continentale sono: la tradizione mediterranea e una prevalenza dei sapori dolci su quelli salati, che pure possono essere presenti, particolarmente nel Nord dell’Europa, ma non quanto lo sono nelle colazioni anglo-americane.

Un’altra caratteristica essenziale è la presenza del latte, corretto dalla cioccolata o, meglio, dal caffè, che, se presente per almeno il 50%, determina la preparazione di una bevanda particolare denominata “cappuccino”, di origine italiana, che ritroveremo per l’appunto nella colazione tipica del nostro Paese.

 

“Cappuccino” di latte e caffé.

 

Succhi di frutta, tè, caffè, sono le altre bevande preferite.

Per quel che riguarda la parte  “solida”, non v’è che l’imbarazzo della scelta.

Si va dai croissants di origine francese (detti anche, all’italiana, cornetti, di cui daremo la ricetta) vuoti o ripieni di marmellata o di ogni sorta di creme, alle brioches, ai panini con l’uvetta o le gocce di cioccolata, ad ogni tipo e forma di biscotti, ai toasts semplici o imbottiti di prosciutto

 

 

e formaggio, generalmente fresco, come la mozzarella, a diversi tipi di pane adatti ad essere ricoperti di sottili fette di formaggio  o di salumi e prosciutti di ogni provenienza, o ancora di tonno sottolio o salmone affumicato o gamberetti sgusciati e conditi con olio e limone o maionese.

 

 

Sono presenti  uova sode o fritte, panini con burro e marmellate o miele, torte assortite al cioccolato o alla panna e frutta di bosco, macedonie di frutta fresca ed esotica, yogourth semplice o alla frutta, Nutella e creme alla cioccolata e alla nocciola.

 

 

Il tutto viene presentato nei migliori alberghi disposto elegantemente sulle tavole apparecchiate da cui gli ospiti dell’hotel prendono ciò che preferiscono.

Nelle case private, generalmente, la scelta dei cibi è più ristretta, ma solo perché è determinata dai gusti dei padroni di casa  che preferiscono altri alimenti.

 

 

Vengono offerte anche varie torte farcite di marmellata, cioccolata, frutta fresca, panna e pralines, che attirano lo sguardo e risvegliano la golosità.

 

 

CROISSANTS  (Cornetti)

 

La versione originale francese prevede che questi cornetti di pasta sfoglia siano vuoti all’interno, mentre la versione italiana ha modificato quest’aspetto della ricetta introducendo la possibilità di avere cornetti farciti di ogni possibile elemento dolce che ne arricchisca il sapore.

Daremo la ricetta originale, indicando come fare se si vuole introdurre la farcia nel cornetto prima di cuocerlo al forno, o dopo la cottura.

 

Dosi  per  20  pezzi:

-500 gr di farina bianca doppio 0

-100 gr di zucchero

-due pizzichi di sale

-20 gr di lievito per il pane

-125 ml d’acqua

-125 ml di latte

-200gr di burro

-un rosso d’uovo battuto

Tempo di lavorazione: 12 ore-

 

Procedimento:

Sciogliere il lievito per pane in due cucchiai d’acqua tiepida.

Mettere in una casseruola l’acqua, il latte e 30 gr di burro e porre su fuoco dolce per fare sciogliere il burro senza bollire. Versare nel recipiente del frullatore  e aggiungere 100 gr di zucchero, due pizzichi di sale, la farina e il lievito sciolto nell’acqua tiepida.

Avviare il mixer ad una velocità media per 10 minuti circa, per avere una pasta morbida che si scolla da sola dai lati del contenitore e metterla a riposare in un posto tiepido fino a che raddoppia il suo volume (per circa un’ora).

 

 

Stendere la pasta, su un piano di lavoro infarinato, in un grande rettangolo e ricoprirne la metà con il restante burro tagliato in fettine sottili tutte uguali. Ripiegare la pasta vuota  a coprire la parte occupata dal burro.

Far fare ¼ di giro alla pasta e spianarla con il matterello così che il burro si distribuisca ugualmente tra i due strati di pasta nel senso della lunghezza, ripiegarla in tre e metterla nel frigidaire per 1 ora e ½ avvolta nella plastica. L’operazione va ripetuta tre volte.

 

 

Dopo la terza volta lasciare tutta la notte l’impasto in frigo.

L’indomani mattina spianare la pasta in un rettangolo, tagliarlo in due per la lunghezza e poi ogni metà in triangoli che si arrotoleranno cominciando dalla base più larga. Se si vuole farcire il cornetto prima di infornarlo questo è il momento: si può disporre sulla base del triangolo un cucchiaino di farcia e poi arrotolare, ottenendo un croissant che si porrà dentro una teglia capace dei pezzi previsti, considerando che gonfieranno tutti abbastanza.

 

 

Lasciare montare i croissants in luogo tiepido per circa due ore.

Pre-riscaldare il forno a 200°, e, prima di infornarli, con un pennello distribuire su ogni cornetto il rosso d’uovo battuto per dare loro un bel colore dorato.

 

Cuocere per 20 minuti circa, o sino a quando saranno ben coloriti ma non bruciati: perciò sorvegliare spesso gli ultimi minuti di cottura.

Lasciar raffreddare e staccare con una paletta dalla teglia.

Se si vuole si possono farcire ora i cornetti bucandoli dalla parte inferiore con una siringa per dolci dove si potrà mettere crema gialla, al cioccolato, marmellata, crema di castagne etc.-

I cornetti possono essere spolverati di zucchero a velo o abbelliti con una glassa colorata che ricorda il colore della farcia interna, per distinguerli gli uni dagli altri.

 

 

   LA PRIMA COLAZIONE ALL’ITALIANA  

 

Per gli italiani e per i meridionali soprattutto il “Buongiorno” è una tazza di caffè. Senza quello, non si guarda neanche l’orologio e  non ci si può nemmeno rendere conto di essersi svegliati la mattina...

Dopo una o due tazze di caffè si comincia a ragionare: si fa una doccia, ci si veste, e si prende in considerazione l’idea di fare colazione.

                          

 

Le ipotesi sono due: si può mangiare a casa, comodamente seduti davanti ad una tavola apparecchiata in un’ampia cucina, con tutte le leccornie esistenti al mondo, scegliendo un cappuccino, un latte e caffè o un latte e cioccolata, un panino fresco e croccante con burro e marmellata, o burro e miele, un sandwich col prosciutto e la mozzarella, un toast imbottito di formaggio e salumi, un cornetto ripieno di crema o marmellata, brioches con nutella o con formaggi cremosi come stracchino, robiola, che si possono spalmare anche sulle fette biscottate.

La seconda possibilità, qualora non ci sia nessuno che prepari il “caffellatte” e che imbandisca la tavola, o se si deve correre al lavoro o a scuola, è quella di fare colazione al bar.

 

Che la prima colazione al bar sia più veloce è un mito da sfatare.

Al bar, di mattina, si celebra in Italia una vera e propria liturgia e si finisce col perdere più tempo di quanto non se ne passerebbe a casa propria. Infatti al bar si incontrano gli amici, i colleghi di lavoro, i compagni di scuola, con cui si consuma un vero e proprio pasto mattutino, che a seconda dei luoghi e delle stagioni, può cambiare ed avere molte varianti.

In Toscana, per esempio, si troveranno sul banco del bar fette di pane rustico con la frittata, col salame, con i formaggi tipici della regione.

In Emilia Romagna si potrà mangiare pane e prosciutto, o piadine col crudo di Parma o S. Daniele.

A Roma, ogni sorta di tramezzini, col salmone, con l’insalata russa, con i carciofini e il tonno, coi funghi e con le uova sode, nappati di maionese.

 

Al piacere di fare colazione si unisce quello di

leggere il giornale del mattino, fresco di stampa...

 

In Sicilia, la “rosticceria” la fa da padrona: arancine con la carne o al burro,  rizzuole, ravazzate, veneziane, pizzette, sfincionelli, panini con le panelle o con le crocché, e cornetti con la crema, la marmellata, la cioccolata, il gelo di mellone, la crema di castagne...

 

Rosticceria mignon: pizzette, calzoncini al forno, rollò con

wursteln, piccole veneziane con ricotta, brioscine con

ricotta e spinaci, con besciamella e prosciutto.

 

Per un siciliano “doc” la mattinata comincia col caffè, come si è detto, ma se va al bar, è più probabile che mangi qualcosa di salato, magari fritto (!! a prima mattina..!!), o un’iris (sempre fritta...) con ricotta, o una rizzuola (fritta...) con carne e pisellini...-

Se proprio è incline al suicidio, potrà anche lasciarsi tentare dal panino con le panelle, o dal crostino con besciamella e prosciutto, o, peggio, dallo spiedino dove si alternano carne tritata, formaggio e pane a cubetti, il tutto passato ad uovo e mollica e... fritto!

 

Da sinistra in alto: arancina al burro, fagottini con formaggio e prosciutto,

panini con panelle, spiedini con pane, carne e formaggio.

 

Se invece vuol mangiare leggero, ecco i cornetti, di cui abbiamo già parlato per la Francia, che in Sicilia arrivarono nell’Ottocento con la “Cucina dei Monsù” e che sono stati poi elaborati così che, con tutto il rispetto per i cugini francesi, sono molto più buoni a Palermo che in Francia... infatti la nostra pasta sfoglia non è untuosa come la loro, ma soprattutto il ripieno... è tutt’un’altra cosa!

Nessuno vieta poi di concludere la prima colazione con un dolce, sia pure di “Pasticceria Mignon”, ovvero di proporzioni ridotte, o di qualsiasi altro tipo, di cui la Sicilia è piena, notte e giorno!

Eh già, perché dalle nostre parti i nottambuli che hanno girato tutta la notte per locali e discoteche, non tornano a casa senza aver fatto visita a qualcuna delle cucine (“Cornetti caldi”) dove si preparano cornetti ed altre specialità, come le treccine con l’uvetta, le ”graffes” (dal tedesco “krapfen”), allo zucchero, ed altro, che da golosi non solo divorano in attesa della prima colazione che faranno dopo due o tre ore, ma anche portano a casa, in cartocci odorosi e caldi, per placare, con quelle leccornie, le ire dei familiari che li vedono tornare a casa a giorno fatto!

 

Per chi fa una simile abbondante prima colazione, il beveraggio è pur sempre un “cappuccino” (metà latte, metà caffè) o un “caffè macchiato” (caffè con un sorso di latte), ma rigorosamente spumeggiante.

Insomma, si può ben capire che, se la mattina si comincia in tal modo, la prosecuzione della giornata non potrà essere da meno... in barba a qualsiasi tentativo di fare diete o di controllare il proprio peso!

Tuttavia senza una prima colazione nutriente non si può affrontare una giornata lavorativa: perciò, anche imponendosi determinati limiti calorici, un pasto mattutino, dopo una notte di digiuno, va fatto, con moderazione, assumendo cibi sani ed evitando  gli eccessi.

Resta a ciascuno di noi fare le proprie scelte: che siano le più adatte alla nostra salute e al nostro reale fabbisogno calorico.

 

Cannoli siciliani con crema di ricotta

 

 

Kate Catà

(Clelia Di Stefano)

 

 

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