una rosa d'oro

 

    I Celadon   

 

Incensiere Celadon di Longquan-Dinastia Ming (1364/1644)

Incensiere Celadon di Longquan-Dinastia Ming (1364/1644)
Decoro in rilievo con i trigrammi 'bagua' che
simboleggiano gli otto elementi naturali.

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LA  CINA  ANTICA   


La Cina .
Da G.Mercator, Atlas Novus, Amsterdam, edizione 1636. Milano -
Biblioteca Braidense 

La creatività artistica cinese non ha  termini di paragone se si prende in considerazione il periodo storico di cui parleremo, nel quale  la Cina  già aveva realizzato un livello di civiltà e di organizzazione politico – economico –sociale rispetto ad altri popoli orientali e occidentali  che non si erano ancora affacciati alla Storia o che  addirittura non si erano neanche organizzati socialmente.

Millenni prima di Cristo la Cina produceva già oggetti d’arte di singolare bellezza,come quelli di lacca ,restituiti ora da recenti scavi condotti dai Giapponesi nell’area di un’antica e poi distrutta città cinese,spesso ornati di rifiniture d’argento  o di rame dorato, e, generalmente, dipinti o finemente incisi.

Bellissimi erano gli oggetti d’oro,spesso massiccio agli inizi, ma in seguito lavorato in finissima filigrana,mentre il bronzo offriva l’occasione più frequente per creare  vere e proprie opere d’arte .

La Cina  antica politicamente era organizzata secondo un sistema feudale e spezzettata in molti regni, sin quando l’affermarsi dell’Impero produsse l’unificazione del territorio e un succedersi di conquiste militari, le quali obbligarono alla costruzione di una sempre più estesa rete stradale che, mentre favoriva il rapido passaggio della numerosa cavalleria leggera dell’Imperatore,permetteva anche di avvicinare centri di vita sociale rimasti prima isolati nonché di aumentare gli scambi e incrementare i commerci.

Tra gli oggetti d’arte che la Cina produsse ci fu anche la  porcellana, singolare invenzione tutta cinese, poi passata in Giappone e imitata senza molto successo per diversi secoli dall’Occidente. Si trattava di un impasto costituito  da vari elementi,come caolino, silice e feldspati ,con cui era possibile  realizzare oggetti di varia forma e funzione, con infinite decorazioni che per le loro caratteristiche di colore e disegno definiscono e marcano con estrema precisione  l’epoca storica in cui furono create.

Ma tra le mille forme di porcellana e le loro infinite tipologie che a volte possono creare dubbi di attribuzione negli estimatori, ve n’è un tipo,inconfondibile ed unico,ancor oggi non perfettamente imitabile: quello degli oggetti Celadon, la più straordinaria porcellana dell’antichità. 

 

I  CELADON 

La porcellana -mancano dati certi in proposito - pare fosse stata creata per la prima volta durante la dinastia Hang (206 a C./220 dC) ) in Cina. e da lì imitata in Giappone e via via in altri luoghi del mondo dove giunse col diffondersi del commercio.

Ma il tipo di porcellana di cui parliamo cominciò ad esser lavorato nella regione dello Zhejiang durante le dinastie  Song, Yuan e Ming, il che vuol dire dal 960 d.C. al 1644. Siamo già in un ambito storico che, per l’Occidente si estende dal Medioevo sino oltre il Rinascimento,un’epoca di fioritura e di sviluppo che corrispondeva,in Cina, all’inizio di un periodo di decadenza politica in cui tuttavia l’arte attingeva vette eccelse di raffinatezza e diffondeva i suoi prodotti sia in Europa che in Africa e nel Medio Oriente, dove erano molto apprezzati.

A Longquan ,nello Zhejiang, nasce dunque questa ceramica verde,raffinata e molto simile alla giada –il materiale prezioso per eccellenza della Cina –per colore,ma certamente più facilmente sfruttabile di quella per la possibilità di ottenere oggetti di grandi dimensioni . Viene prodotta da artigiani protetti e organizzati da funzionari di nomina imperiale, ed è destinata ad essere acquistata  e/o donata da aristocratici e alto-borghesi intellettuali e molto raffinati che gravitano intorno alla corte imperiale.

Presto essa diviene famosa e desiderabile, e poiché altrove non si riesce a riprodurla,diventa preziosa e ricercata anche per le sue  caratteristiche: di rado infatti gli oggetti Celadon ospitano altri colori se non quello di base, che può andare dal grigio-azzurro al verde, e vengono realizzati, particolarmente agli inizi,in forme semplici ed essenziali.

 

 

IL NOME  E  LA  SUA  ORIGINE

Celadon  viene chiamata questa porcellana  dall’Occidente, ma non si chiama così in Cina. Il nome è di origini incerte : alcuni lo fanno risalire ad Omero che lo cita nel VII libro dell’Iliade riferendolo ad un fiume -per l’appunto il Celadon – dell’Arcadia,celebre per il colore verde delle sue acque.

Inoltre, nel XVI secolo, quando queste porcellane cominciarono a diffondersi in Europa, si rappresentava nei teatri occidentali l’opera pastorale “ l’Astrea “ di un autore francese (Honoré d’Urfé ) in cui uno dei personaggi chiamato  Celadon, indossava un costume di un particolare colore verde.

Come prima si è detto,i Celadon furono considerati appetibili al loro primo apparire: il  Saladino, mitico Sultano d’Egitto,ne inviò in dono ben quaranta esemplari nel 1171  a Mur-ed-din,Sultano di Damasco. Alcuni sostengono perciò che il nome della ceramica possa essere collegato a quello del Saladino e poi distorto.

 

Vaso Celadon -Gruppo Yanyan-Dinastia Yuan (XIV secolo)

 

CARATTERISTICHE E NATURA DELLA PORCELLANA  CELADON 

Abbiamo talvolta indicato questi oggetti straordinari col termine ‘ceramica’,talaltra con quello di ‘porcellana’.

E’ giusto dire che,quando vengono confezionati,i Celadon sono “terre porcellanose” e,dopo essere state ricoperte di una sostanza a base di feldspato di colore verde variabile,vengono introdotti nei forni (a 1200°/1300°) e lasciati cuocere in una

“ atmosfera riduttrice”,cioè senza ossigeno.

Il risultato di questo trattamento è un’apparente untuosità della coperta,che offre all’intenditore straordinarie emozioni tattili e visive,mentre la coloritura dei pezzi, divenuti dopo il processo di cottura vere porcellane,varia per effetto del calore e della quantità di ferro impiegata nella copertura esterna, “da un verde azzurrato a un verde-grigio,chiaro, rosato, oliva o mare “.

 

 

LA  TIPOLOGIA DEI CELADON 

Gli  oggetti Celadon variano  nel tempo per le loro caratteristiche produttive, le quali sono di solito così ben definite da rendere facilmente riconoscibile il luogo e il tempo della loro manifattura.

Gli esperti e gli intenditori sin dall’antichità li catalogarono  così che oggi si può parlare di una suddivisione classica, universalmente accettata, e di una catalogazione di origine Giapponese, molto antica: i Giapponesi furono infatti i primi estimatori di questa produzione cinese  e già nell’antichità la importarono e tentarono di riprodurla senza successo, mentre riuscirono ad ottenere dai loro artigiani altri tipi di porcellana,

per altro molto raffinata e fragile.

Dunque la suddivisione classica si basa sulla appartenenza cronologica: vi sono i proto-Celadon, i Celadon di Yue (quelli dello  Zhejiang settentrionale, che prendono nome dai sovrani Wu-Yue che li tennero in grande considerazione) ;i Celadon Yaozhou o del Nord .

Nel 1135 invasioni di altri popoli confinanti costringono la dinastia Song a trasferire la capitale dell’Impero ad  Hangzhou,nel Sud,mentre gli artigiani del Nord, privati del patrocinio e delle sovvenzioni della Corte imperiale,cessano quasi del tutto la produzione.

Là dove si recano i Song ,invece,cioè nel Sud,si sviluppa la produzione dei Celadon più perfetti e più noti: i  Celadon  di  Longquan .

E’ la vera porcellana ora a costituire il corpo di questi meravigliosi oggetti, mentre la coperta, monocroma , “è spessa e untuosa e..contiene minutissime bolle che riflettono la luce “.

La produzione,come si è già accennato, prosegue per tutta la durata delle  dinastie   Yuan e Ming,poi declinerà inevitabilmente.

I Giapponesi si infatuarono dei Celadon di Longquan,cioè dei più perfetti, e cominciarono ad importarli massicciamente  nel loro paese. In un momento imprecisato

 ma certamente posteriore alla fine della produzione antica, li suddivisero in tre gruppi:

-Celadon Kinuta  (epoca  Song )

-Celadon  Tenryuji (epoca  Yuan e inizio epoca  Ming )

-Celadon shichikan (tardo periodo  Ming ) –

 

I Celadon  Kinuta sono oggetti piuttosto piccoli,la coperta è spessa ma trasparente,il colore varia dal blu al verde,la decorazione è rara,solo qualche foglia di loto che si indovina più al tatto  che alla vista.La coperta,inoltre, è piena di quelle sottili incrinature naturali della porcellana dette “craquelures” ed ha l’aspetto della giada.Sono piccoli oggetti raffinati destinati ad un pubblico di intellettuali esigenti, che anche dalla contemplazione della bellezza di una cosa rara traggono soddisfazioni spirituali.

I  Celadon Tenryuji sono invece più concreti nelle forme e più ornati.Siamo già nel XIV secolo d.C. e il Medio Oriente aumenta la sua domanda. Si attribuiscono poteri magici alle verdi porcellane, sostenendo che cambino colore se il cibo che contengono sia avvelenato.

Perciò alla Corte Ottomana nei banchetti del Sultano le stoviglie sono di Celadon, se il Sultano viaggia esse lo seguono e fanno parte della dote delle principesse che vanno a nozze.

I Celadon shichikan sono i meno apprezzabili:la loro coperta è trasparente e acquosa, i colori meno intensi, e non ebbero la fortuna delle altre tipologie della bella e raffinata porcellana verde.

 

Brocca Celadon-Dinastia Song-
Museo Provinciale dell'Anhui-
(Brocca per riscaldare il vino,con disegni floreali a rilievo.)

DIFFUSIONE  COMMERCIALE DEI CELADON 

Il mondo occidentale,a partire dal XVI secolo,e poi durante i secoli XVII e XVIII,ricercò e ammirò le porcellane cinesi, tanto da creare le famose

 “Porzellanzimmer “,vere e proprie stanze delle meraviglie dove, su piccole mensole, su consoles e mobili facevano mostra di sé  gli straordinari oggetti importati dalla Cina.

Vi sono molte testimonianze che nelle relazioni  tra Oriente e Occidente le porcellane costituirono merce di scambio:ritrovamenti durante scavi archeologici, come quelli rinvenuti presso Samarra in Medio Oriente,oppure le porcellane Song trovate in India,o il vasellame Celadon esportato in Medio Oriente.

Durante la dinastia Yuan(1272/1378)perduravano la tradizione e la cultura confuciana,ma nelle arti si diffondevano nuovi fermenti creativi provenienti da altri territori dell’Impero Mongolo veicolati da culture connesse col Lamaismo tibetano.

Sotto supervisori mongoli e arabi si sviluppò il gusto per la ‘superficie decorata’,con realizzazioni ben diverse  dalla sintesi ‘forma – colore ’ dell’epoca Song .

Il gusto occidentale si volse allora  alla ricerca della porcellana bianca e blu, che veniva importata dalla Compagnia delle Indie Orientali.

A  sua volta la Cina importava soggetti di decoro europei e forme di oggetti diversi da quelli usuali cinesi che però venivano realizzati perché destinati all’esportazione.

 

I traffici commerciali tra Oriente e Occidente si svolgono su due canali : quello terrestre e quello marittimo. Dal II sec. a.C. al XV sec.d.C.il commercio via terra percorre le così dette ‘strade della seta ’,che  si snodano quasi parallele  a Nord e a Sud nel territorio cinese.Marco Polo  narrando la sua esperienza straordinaria esercitò uno stimolo notevole  alla conoscenza e all’acquisizione di tutto ciò che era cinese.

La politica protezionistica della dinastia Ming  determinò un’interruzione negli scambi commerciali via terra e il conseguente incremento di quelli via mare per opera dei musulmani.

Ma anche prima, dal IX secolo,i battelli cinesi approdavano a Syraf nel Golfo Persico per poi tornare a Canton, facendo la spola per gli scambi commerciali.

I mari orientali erano un facile passaggio verso i paesi dell’Estremo Oriente. Ma i principali intermediari tra Occidente e Oriente erano gli Arabi, che dall’Egitto andavano in Persia,in India in Cina per poi tornare al Cairo da cui smistavano la merce nel Mediterraneo.

Nel XVI secolo i Portoghesi,viaggiando direttamente dall’Asia all’Europa, vi introdussero la merce senza intermediari,Lisbona divenne il mercato dei prodotti dell’Oriente e con essi della porcellana,di cui vennero importati  immensi quantitativi di pezzi.

Nel 1602 la Compagnia delle Indie olandesi subentrò per importanza a quella portoghese, nel XVIII secolo sorsero Compagnie  di tutti i paesi europei colonizzatori. Si fecero avanti la Russia e l’America,la Spagna e la Grecia.

Ma ormai l’Occidente cominciava a produrre in proprio preziose porcellane e da tempo i Celadon non venivano più creati secondo le antiche regole.

 

OGGI

Oggi esistono infinite imitazioni dei Celadon,ma nessuna eguaglia la bellezza dei Celadon di Longquan.

Della produzione antica, oltre ai pezzi sparsi nel mondo,esiste una collezione al Topkapi di Istambul di cui è stato fatto un catalogo pubblicato da Sotheby’s con la collaborazione  di esperti dell’Università del Sussex.

Un’altra importantissima collezione è costituita da ben 9.500 pezzi ritrovati in una nave mongola naufragata all’inizio del XIV secolo.Riportati in superficie i pezzi, opportunamente ripuliti, sono stati conservati nel Museo Nazionale della Corea del Sud e costituiscono la più grande raccolta del mondo, seguita per importanza da quella del Topkapi.

Di recente i collezionisti  di Celadon sono aumentati,specialmente quelli Giapponesi,ma i pezzi autentici disponibili sul mercato sono rari.

Bisognerà accontentarsi di guardarli, e, chissà, sperare di aver la fortuna di poterli toccare…-

( Katecata-)

Fonti:

M.GRANET- La  civiltà cinese antica – Einaudi -1954

ARDENNE DE TIZAC-L’art chinois classique –Paris 1924

O.FRANKE –Geschichte des chinesischen Reiches –Berlin,1937

-Report of International Museum of Seoul- The Celadon porcelane-1998

-Report from the University of Kansas –Cop.1999

-Go-Spark-Viaggio nell’universo dell’arte cinese.2002 

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